Detto ciò, appare chiaro quanto il distacco della placenta sia un pericolo per la gravidanza e la salute di mamma e bambino.
Sintomi. I primi tre mesi di gravidanza rappresentano un periodo cruciale, perché è allora che può verificarsi il distacco placentare. I sintomi che qualcosa non va sono: perdita di sangue, dolore al ventre e ai reni, il bambino che non si muove come prima; a volte, però, non c’è alcun segnale di rischio, e capita che alcune donne non si accorgano affatto del distacco della placenta e del pericolo che stanno correndo.

Cause. Sebbene sia un problema molto diffuso, non si conoscono le cause certe che provocano il distacco della placenta, per contro si sa che traumi fisici o psicologici, forte stress, cadute, aver ricevuto colpi all’addome possono favorirla. Inoltre, non si deve escludere l’incidenza di alcune patologie, come i disturbi cardiocircolatori, fibroma uterino anomalie dell’utero.
Come evitarla. Fumo, alcol, uso di droghe, sport intenso in gravidanza, dormire a pancia in giù sono abitudini che facilitano il distacco della placenta. Estrema attenzione anche al cibo: non tutto quello che mangiate e bevete viene filtrato dalla placenta, per questo in gravidanza è sconsigliato l’uso di alcuni farmaci, cibi e bevande.
Come intervenire. Se sospettate un distacco della placenta, chiamate subito il vostro ginecologo che si accerterà della salute del feto con l’ecografia e l’analisi di vagina e cervice per capire se c’è o meno un’infezione. Appurato il distacco di placenta, il medico valuta la gravità della situazione e il da farsi; in genere si consiglia riposo assoluto altrimenti, se è il caso, si può decidere di partorire con il taglio cesareo.
Per evitare qualsiasi problema nel corso della gestazione, è fondamentale monitorare la gravidanza e affidarsi a un ginecologo esperto e scrupoloso.
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