Ha ottenuto una proroga la Corazzi fibre di via Milano e potrà attivare il nuovo progetto di abbattimento degli odori, concordato con l’Arpa, entro il 30 giugno. Secondo i rilievi ufficiali, non ci sono altri problemi inquinanti: anche la formaldeide presenta concentrazioni quasi irrilevabili, come spiega il settore Ambiente della Provincia, condotto dal dirigente Andrea Azzoni, mentre Cremonini Bianchi solitamente conduce le conferenze dei servizi. Il settore in questi anni ha lavorato moltissimo, benché alle prese con leggi discutibili e una lenta e progressiva diminuzione di personale e di risorse. Un serio e rispettabile impegno, al di là del giudizio che si può dare sulle politiche attuate. La pubblica amministrazione è stata attiva e presente. Che ne sarà dopo la futura trasformazione della Provincia in ente di secondo livello è una domanda preoccupante. Stessa angoscia viene pensando, ad esempio, alla formazione professionale.
CREMONA Una volta, anni fa, la ditta Corazzi è stata costretta a spostarsi: erano i tempi di via San Rocco e i vicini di casa non tolleravano gli odori, ma qualche problema si ripresenta anche quest’anno, tantopiù che chi frequenta il vicino Centro sportivo Stradivari percepisce tuttora miasmi acri, che prendono possesso della gola e danno quella sensazione disgustosa che in un centro sportivo è quanto mai sgradita. E di fronte sorge la sede cremonese dell’Università cattolica.
Oltretutto la giunta Perri ha programmato proprio in via Milano, nella stessa area, un nuovo quartiere residenziale. In proposito la Corazzi ha presentato un ricorso al Tar, per evitare i problemi al traffico che verrebbero causati dalla soppressione della via Corazzi, privata, dove trovano ingresso i mezzi pesanti, che l’amministrazione invece vorrebbe dirottare su una rotatoria assieme alle automobili. Questione di prudenza e tutela per i pedoni e i ciclisti ma anche di evitare emissioni odorigene. La ditta che fabbrica spugne ha già presentato un progetto per l’abbattimento degli odori tramite attuazione di tecniche di abbattimento, che però, secondo la stessa Corazzi, richiedono più tempo del previsto per l’attivazione. Di qui la richiesta di una proroga. Il piano di riduzione degli odori viene analizzato dall’Arpa, mentre la proroga al completamento del progetto viene stabilita dal settore Ambiente dell’amministrazione provinciale. Le emissioni sono state autorizzate nell’ottobre dell’anno scorso. Per misurare gli odori però non resta che un’indagine olfattiva dinamica: leggi non ce ne sono, soglie da rispettare non esistono. Il legislatore non tutela l’olfatto ed è un problema non da poco. In Lombardia sono quindi entrati in azione gli annusatori di professione per analisi dinamiche che tengono conto di tutte le emissioni odorigene: l’olfattometria sta diventando sempre più scientifica. Può capitare inoltre che il fetore si sviluppi non dal camino ma persino da un bidone di rifiuti interni rimasto al sole o da altre fonti imprevedibili, vista l’ampiezza dell’insediamento, che non produce spugne ma le riceve già fatte e le incolla ed elabora. Dalla complessità della disciplina derivano i problemi. Entro il 30 giugno di quest’anno, con circa due mesi in più, la Corazzi fibre dovrà adattarsi alle prescrizioni della Provincia e dell’Arpa.
da http://www.telecolor.net ieri sera