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Diventare papà

Da Ileniatiozzo

diventare padre

Oggi la genitorialità è molto cambiata. I padri sono più partecipi nella cura e nell’educazione dei figli rispetto ad un tempo.

Anche i padri vivono la gestazione seppure in modo diverso dalle madri. L’immagine della donna incinta è socialmente riconosciuta, nella trasformazione del corpo, nei malesseri, sbalzi d’umore e preoccupazioni. Al contrario non è socialmente accettato il farro che anche il futuro papà provi delle emozioni. E’ stata definita sindrome di Couvade, a me personalmente la parola “sindrome” mi evoca una patologia, ecco perchè preferisco parlare di uno sbalzo ormonale dovuto alle preoccupazioni, allo stress e all’impossibilità di esternare il suo vissuto.

Le paure del papà, consce, ma più spesso inconsce, riguardano la salute del figlio e della compagna, la paura di perderla (in passato morivano molte donne in gravidanza e questa paura è stata ereditata), il dubbio irrazionale sulla paternità biologica, e lo stress è dovuto al senso di responsabilità educativa e di sostentamento economico che si traduce nel sentirsi in dovere di lavorare di più.

E’ giusto che i genitori si confrontino, che il padre partecipi alle ecografie e al parto se lo desidera. Per un uomo è più difficile idealizzare il bambino, mentre la donna ce l’ha dentro e lo sente, ed è giusto che anche lui si costruisca l’immagine del piccolo che viene al mondo prima del parto.

E vogliamo parlare della sessualità durante la gravidanza? Del timore che ha l’uomo di ferire il piccolo? Paura totalmente infondata dato che fa bene avere rapporti sessuali in gravidanza!

Le mamme possono avere un calo del desiderio dovuto alla metamorfosi del proprio corpo, ma quel pancione in realtà piace al papà, che deve fare anche i conti con la paura di essere trascurato e rifiutato, paura di perdere le attenzioni della madre a causa del figlio. Gli uomini non vanno trascurati!

 


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