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Questo manuale di scrittura fu il primo che acquistai, all'incirca quattro anni fa. Lo trovai in libreria, nascosto fra volumi enormi. Lui, piccolo piccolo, sembrava un orfanello sperduto, costretto a rimanere nell'ombra di titoli altisonanti e costole colorate e accattivanti. Lo presi in mano, iniziai a sfogliarlo, più per curiosità che altro. All'epoca il concetto di scrittura era appena abbozzato nella mia mente e ancora non sapevo bene come affrontare quel mondo così nuovo e al tempo stesso familiare. Certo, leggo tanto e lo faccio da sempre, ma lo scrivere era sempre stato lontano dai miei pensieri, colpa una sorta di paura che sembrava dirmi" cosa credi di fare? Non sarai mai uno scrittore!". Beh, mi basto leggere l'indice per convincermi e lo acquistai. Lo lessi in un pomeriggio, divorando le pagine una dopo l'altra e cercando di mettere in pratica i suoi consigli come meglio potevo. Fu il periodo in cui tutte le porte si aprirono e la paura venne lavata via dalla consapevolezza che, anche se non fossi mai diventato famoso grazie a quello che avrei scritto, nulla mi avrebbe potuto impedire di provarci e divertirmi lo stesso. Diventare scrittori, scritto da Dorothea Brande, scoprì in seguito che era stato pubblicato per la prima volta nel 1932. potete quindi capire quanto fosse ampio il mio stupore di fronte a quella scoperta. I temi, il tono con cui vengono trattati, sono attualissimi e, penso proprio di non sbagliarmi, lo saranno per molto tempo ancora. Questo libro non si prefigge lo scopo d'insegnarvi a scrivere; come dice la stessa Brande nelle prime pagine, "non sto qui per dirvi se avete talento o no". Quello che cerca di fare è stimolare la voglia di scrivere, insegnando come creare un proprio metodo e come affrontarlo ogni giorno, nel tentativo di fare della scrittura una cosa giornaliera, non un peso da portare avanti per forza. Certo, durante la lettura non mancano i consigli a come affrontare le parti principali di un testo. Come scrivere un finale, un incipit, cosa fare quando la storia pare traballante o quando invece si vorrebbe scrivere troppo. Un piccolo manuale che però mi ha insegnato tanto, lo ammetto. Da un po’ non guardo più questo genere di libri. Forse non ne sento il bisogno, visto che credo che il vero insegnamento derivi dall'esperienza, ma questo rimane in vista nella mia libreria e ogni tanto lo prendo ancora in mano. Lo sfoglio, senza leggere nulla in particolare, immergendomi nei ricordi che fa riaffiorare. So che in molti denigrano questo genere di manuali, e per certi versi non mi sento di dare loro torto. Io sono un cuoco e spesso non leggo libri di ricette, considerandoli inutili e troppo vincolanti. Preferisco ragionare su una ricetta, elaborarla e farla mia. Quindi è naturale che a chi scrive da tempo sembri una perdita di tempo leggere un manuale. Ma credetemi quando dico che questo, nello specifico, mi ha aiutato parecchio, in un periodo in cui la scelta fra scrivere e non farlo era davvero difficile.
Sperling & Kupfer - ISBN 978882004431235I08 - 15,00 €
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