Senza soluzione di continuità. Pensavamo di non scrivere più pezzi di questo tipo. Dovremo tornare ad elogiare Federer e tutte le sue virtù ancora una volta, ma le conoscete già. Una standing ovation lunga un minuto e stranamente non per Roger Federer, ma per Andy Murray che dopo aver perso 11 giochi a 0 vince il suo primo game. 6-0 5-0 in 54 minuti. Un’onta che non si sarebbe mai vista prima a questi livelli e tra giocatori così forti. Un cappotto a doppio 6-0 che ucciderebbe il morale di qualsiasi agonista, anche dei più tenaci.
Un solo giocatore in campo e l’arte fatta tennis quindi, ma ciò che colpisce è che questa magia sembri non finire mai. Alle Atp Tour Finals si concludono stagione ed anno solare tennistico, parlano da qualche anno del ritiro del re, continuano a parlare delle sue qualità, delle sue proprietà quasi divine. Tralasciando ogni altra metafora di fronte a un talento che non fa più notizia, come tornare a parlare di competizione?
Da sabato non ci saranno più scuse e si giocheranno le semifinali di Londra sotto il tetto indoor della 02 Arena. Federer da una parte, Djokovic e gli altri due qualificati dall’altra. È evidente che solo i nominati siano i reali candidati per questa finale, ma il numero 1 Novak Djokovic pensa davvero di poter battere Roger?Assolutamente sì, deve farlo se vogliamo ancora parlare di agonismo. Nel Serbo sono conservate le speranze di tanti giocatori che vedono in Federer l’esempio degli esempi, ma anche un giocatore con il quale non si può competere. Le partite perse dallo svizzero non possono sempre essere demeriti del campione e non, almeno una volta, meriti dell’avversario. Se domenica ci ritroveremo a scrivere un articolo diverso dai soliti elogi al campione di Basilea, sarà necessario sperare non solo in quei fattori naturali che in futuro renderanno Federer un umano come tutti. Djokovic deve mostrare di essere il numero 1 di oggi contro quello che certamente sarà, almeno fino a questo momento e sicuramente per un po’ di anni, il numero 1 di tutti i tempi.
In questi tornei senza dubbio pesa come un macigno l’assenza di Nadal, il Rafa che non si arrende mai, lo spagnolo che combatte su ogni palla, lo sfidante perfetto di tante battaglie temuto perfino dallo stesso campione dei campioni. Murray ringrazia per il game della bandiera, gli appassionati di aver visto Federer con i loro occhi, il tennis colui che aprirà nuovamente i pronostici verso nuove sorprese.
Lorenzo Nicolao
(Twitter: @NicolaoLorenzo)