In attesa che parta il VI nazioni, il più grande appuntamento europeo di rugby, un simpatico programma, in onda su DMAX ch 52 del digitale terrestre, ha come protagonista Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio e una missione impossibile: far innamorare della palla ovale il popolo italiano, andando a caccia di tifosi nei posti più impensabili.
Le sue prede sono di volta in volta persone provenienti da ambienti e discipline sportive apparentemente molto distanti dal rugby, ma in ciascuna puntata - con l’aiuto di un giocatore della Nazionale - Rubio riuscirà ad appassionare tutti con una spettacolare full immersion nel mondo rugbystico.
Tra le cavie ci sono “esemplari interessanti, dotati di polso e di tattica, si muovono lentamente, non sarà difficile catturarli”. Rubio insieme a Francesco Pepoli, arruola e allena dei bocciofili. Simpaticissimi rappresentanti della terza età che al grido di “non esistono solo le bocce” si fanno convincere dal colorito romanesco: “gli anni cominciano a farsi sentire, ma c’avete tante qualità e un po’ de culo che non guasta e nel rugby c’è posto per tutti, basta crederci”.
Così, Francesco diventa “boccino”, Pasquale “il corto”, Marco, “birillo e Giovanni “Killer”, tutti pronti a tuffarsi sul prato e a divertirsi e ci prendono pure gusto. Gli improvvisati rugbysti spingono, calciano, placcano e finiscono come tradizione vuole al Terzo Tempo, quello che “viene dopo il primo e il secondo – spiega Rubio – nei primi due ce se mazzella, se core, se fatica e ce se sacrifica, nel terzo se scambiano i punti di vista, se beve e se magna”!
Poi al grido di Ip Ip urrà conclude la puntata con un ammiccante: “E questi ce li semo portati a casa“. E quando si tratta di ballerini? L’eclettico Rubio, insieme al coach d’eccezione, la terza linea della Nazionale Italiana di Rugby Simone Favaro, sfida anche dei salseri a diventare dei veri tifosi di Rugby. Li trascina sul campo erboso perchè “è giunto il monento per stì ballerini de cambià musica“. Li convince che chi “cadendo ha la forza di rialzarsi è veramente forte. Nel rugby cadere non è un’onta, è una necessità. Nel rugby cadendo si vince. Nel rugby si può essere ferro e piuma” .E anche in questo caso,Vito diventa “belli capelli”, Valentina “rumba”, Edorado “carioca”, Demetrio “zorro”, tutti vengono addestrati a capire che il rugby è uno sport di contatto e per evitare le botte bisogna schivare l’avversario. Le telecamere si sbizzarriscono sulle cadute, placcaggi e voli
in meta dei “salseri” che battendosi come leoni vincono il test mach. E dopo aver capito i valori fondamentali del rugby, giurano sulla palla ovale di seguirlo e amarlo per sempre, meritandosi il terzo tempo a base di pasta e birra.Istintivo, carnale, godereccio: Chef Rubio, è fatto così. Per questo la nuova avventura televisiva, risulta simpatica e gli permetterà di unire le sue due più grandi passioni:rugby e street food per aggiungere un nuovo successo televisivo, alla sua recente”carriera”. La nuova star della cucina in tv si trasforma in “testimonial” per la Palla Ovale, portando tutti, massaie, pensionati e giovanotti, su un campo di rugby dove farà scoprire loro le regole, ma anche lo spirito di sacrificio e i valori di solidarietà e rispetto reciproco che caratterizzano questo spor
t.Con l’ironia di Rubio in questo format il divertimento è garantito.