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DNA FORMULA LETALE (1989) di G.L. Eastman (Luigi Montefiori)

Creato il 11 aprile 2010 da Close2me

dna formula letale - metamorphosisPrimo, vistoso sintomo di cedimento produttivo della Filmirage di Massaccesi, che proprio sull’esordio registico del fido Luigi Montefiori (navigato attore e sceneggiatore del migliore cinema bis) incappa nella trappola del budget risicato “a tutti i costi”. Scelta mai tanto infausta, considerate le ottime premesse fantascientifiche del soggetto, di coraggioso respiro internazionale.
“Il giovane Peter Houseman, professore in un’università privata, è uno scienziato che sta per raggiungere importanti risultati nei suoi studi sul Dna. L’invidia dei colleghi, la burocrazia ed altri ostacoli inducono Peter a testare su se stesso il siero contenente il DNA modificato da lui creato. Dopo un primo momento in cui sembra che l’esperimento abbia prodotto buoni risultati, Peter comincia a notare dei cambiamenti non solo fisici, ma anche caratteriali. Lo scienziato attraverserà una fase di invecchiamento precoce che lo renderà molto debole. Ma questo è solamente l’inizio della reale metamorfosi che subirà Peter, il quale diventerà un mostro folle e sanguinario che comincerà a mietere vittime”
La pellicola – evidentemente debitrice a La mosca di Cronenberg, soprattutto nella rappresentazione del progressivo degrado fisico e mentale del protagonista – riesce ad ignorare abilmente la deriva paratelevisiva delle produzioni coeve, a conferma di come Montefiori sia innanzitutto un uomo di cinema, capace di scommettere sul proprio esordio come nessun altro. Un prodotto che unisce il fascino della fantagenetica alle (prevedibili, questo si) degenerazioni orrorifiche della sperimentazione, che colpiscono non certo accidentalmente il più ambizioso ed attraente ricercatore della vicenda. La parabola personale del professor Houseman, lineare nella sua discendenza, funziona a dovere, interrotta sapientemente da occasionali invenzioni visive di illuminata ferocia: l’inoculazione diretta del siero, oltre ad essere oggettivamente originale, è girata con cura tecnica affatto comune. Gli attori sono in parte e le musiche del maestro Luigi Ceccarelli (sotto il criptico pseudonimo di “Pahamian”) aggiungono atmosfera alla storia, sorretta nei momenti più exploitation dal make up cheap ma funzionale di Maurizio Trani (Inferno in diretta, Troll 2), odiatissimo durante le riprese dallo sconcertato Montefiori, che auspicava complesse soluzioni animatroniche invece puntualmente disattese. Titolo internazionale: Metamorphosis.


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