Il busto di Luigi Musini posto nel municipio di Fidenza
Luigi Musini Patriota – Medico – Uomo Politico Sabato 17 dicembre 2011 ore 10,30Museo Civico del Risorgimento “Luigi Musini”
Via Costa, 2 – Fidenza Comune di Fidenza | Associazione Culturale Le vie del sale | Circolo Luigi MusiniConvegno > Luigi Musini: Patriota – Medico – Uomo Politico
Museo Civico del Risorgimento “Luigi Musini” Via Costa, 2 – Fidenza
Sabato 17 dicembre 2011 ore 10,30
“Dobbiamo educare il popolo al governo della cosa pubblica”
PROGRAMMA:
Saluto:Mario Cantini , Sindaco di Fidenza
Lina Callegari , Assessore alla Cultura Comune di Fidenza Presentazione: Gian Luca Bergamaschi , Circolo “Luigi Musini” Interventi:Mauro Del Bue , Assessore Comune di Reggio Emilia Città del Tricolore
Roberto Spocci , Direttore Archivio Storico Comunale di Parma – Segretario dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano Coordinamento: Benvenuto Uni , Presidente Associazione Culturale “Le vie del sale”
Katty Compatangelo Baldassarre, Presidente Circolo “Luigi Musini” A seguire:Conversazione con il pubblico
Luigi Musini Luigi Musini nacque a Busseto nel 1843 dalla famiglia di un medico e, fin da ragazzo, fu influenzato dalle idee repubblicane del padre e affascinato dagli ideali risorgimentali. Nel 1859, sedicenne, si arruolò volontario nell’esercito dell’Emilia per prendere parte alla seconda guerra di indipendenza contro le armate dell’impero asburgico. Scartato per la giovane età e fallito anche il suo tentativo di partecipare alla spedizione dei Mille, tornò a Parma e riprese gli studi in medicina. Nel 1866 combatté con i volontari garibaldini in Trentino e, l’anno successivo, fu uno dei pochi superstiti dei “settanta di Villa Glori”, il contingente garibaldino guidato dai fratelli Cairoli per liberare Roma e decimato dai francesi e dalle truppe pontificie. Scampato alla strage, raggiunse Garibaldi a Monterotondo e partecipò allo scontro finale di Mentana che, con la sanguinosa sconfitta dei garibaldini, fece tramontare ogni speranza di risolvere la questione romana d’accordo con il papa e con la Francia di Napoleone III. Nel 1870, come ufficiale medico, seguì ancora Garibaldi in aiuto alla Francia repubblicana contro l’esercito prussiano, per poi rientrare in Italia alla caduta della Comune di Parigi. | La sua militanza politica, intanto, era iniziata all’Università di Bologna, dove nel 1869 si era laureato in medicina e chirurgia e si era unito al gruppo degli studenti repubblicani. Da questo momento la passione per la lotta politica non lo abbandonò più e, medico condotto a Borgo San Donnino, operò attivamente nelle campagne stimolando la costituzione di numerosi nuclei socialisti e internazionalisti raccolti nella locale Società operaia. Della questione sociale Musini si occupò anche dalle pagine de “Il Fidentino”, giornale di tendenza anticlericale e patriottica da lui fondato e diretto nel 1876. All’attività di pubblicista e alla sua professione, per cui godeva vasta popolarità nelle campagne, affiancò quella di organizzatore e propagandista socialista che lo portò a legarsi intimamente ad Andrea Costa e a candidarsi per il blocco socialista-repubblicano alle prime elezioni politiche a suffragio allargato del 1882. Due anni dopo, venne eletto deputato e intensificò il suo impegno a fianco dei contadini per un miglioramento delle loro condizioni. Nello stesso anno, insieme a Andrea Costa, Felice Cavallotti e Errico Malatesta si recò a Napoli e a Palermo per prestare soccorso alle popolazioni colpite dal colera. | Gli impegni politici di quegli anni lo portarono ad abbandonare quasi completamente l’attività di medico, e ne fecero il portavoce di Costa in Italia (in esilio a Parigi) e il più autorevole rappresentante del Partito socialista rivoluzionario. Amareggiato e disilluso da gelosie interne al partito, dopo un breve periodo in cui fu rieletto alla Camera, Musini si ritirò progressivamente dalla vita pubblica fino ad emigrare in Argentina nel 1890. Ritornato in Italia nel 1902, fondò e diresse il giornale locale Il nuovo Salsomaggiore senza più riprendere l’attività politica; si spense a Parma il 20 febbraio dell’anno successivo.
Per approfondire: Luigi Musini, Da Garibaldi al socialismo. Memorie e cronache dal 1858 al 1890, a cura di Gianni Bosio, Milano, Avanti!, 1961; Massimo Giuffredi, Dopo il risorgimento. Musini e il primo socialismo nelle campagne parmensi, Comune di Fidenza, Fidenza (Pr) 1984; Id., Berenini, Musini e il socialismo parmense, in Agostino Berenini e la società fidentina tra Ottocento e Novecento, a cura della Coop. di ricerca storica Pequod, Comune di Fidenza, Fidenza (Pr) 1993.
L'album dei Mille conservato presso il Museo "Luigi Musini"
Il Museo "Luigi Musini" Il Museo, allestito nel 1989 all'interno dell'ex Palazzo storico delle Orsoline di Fidenza, è stato intitolato a Luigi Musini (1843-1903), garibaldino locale e secondo deputato socialista del parlamento del Regno d'Italia. Il materiale esposto – cimeli bellici, manifesti, lettere, fotografie, stampe, incisioni, statue, litografie e oggetti vari – è tratto per la quasi totalità dalla collezione di suo figlio Nullo e di altri cittadini di Fidenza; vista la sua natura e provenienza, i criteri di allestimento non hanno tentato di ricostruire puntualmente la vita della città dai primi del XIX secolo alla fine della seconda guerra mondiale ma, in questo lungo arco di tempo, hanno privilegiato alcuni momenti di particolare rilievo. | I vari settori nei quali il museo si articola obbediscono dunque a due criteri di ordinamento, cronologico e tematico: oltre a ripercorrere alcune tappe della vita fidentina e nazionale – l'epoca napoleonica, il governo di Maria Luigia, i Borbone, il Risorgimento, gli anni di Umberto I, la Grande guerra, il Fascismo e le sue guerre e la Resistenza – sono sviluppati alcuni temi monografici come le figure di Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Verdi e Luigi Musini.Per ulteriori informazioni sul Museo: Museo del Risorgimento “Luigi Musini” | OF Orsoline Fidenza | Via Costa 2 – 43036 Fidenza (Parma) Telefono 0524 517390 | Fax 0524 517506 (biblioteca):
http://www.comune.fidenza.pr.it/museomusini/
[email protected]
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