27 novembre 2013 •
Doctor Who: le caratteristiche peculiari di tre Dottori Inglesi
Oramai siamo decisamente assuefatti dal Doctor Who. Dopo l’appuntamento speciale trasmesso sabato scorso con un grande consenso da parte del pubblico sia in Inghilterra che in Italia, il Lord Del Tempo, già da ora ci sta preparando all’episodio natalizio. Fioccano immagini promozionali e mini-promo, tutti dedicati al nuovo Dottore che prenderà il post di Matt Smith. Peter Capaldi sarà all’altezza del suo predecessore? Dovremo aspettare poco meno di un mese per capire se la BBC ha fatto la scelta giusta, intanto cosa ne pensate delle precedenti incarnazioni? Vi è piaciuto di più il nono dottore alias Christopher Eccleston, oppure avete apprezzato David Tennant? E di Matt Smith, l’undicesimo, cosa ne pensate?
Secondo il nostro spassionato parere, possiamo affermare che David Tennant ed il buon Smith, sono i Dottori della seconda decade della serie, ad aver attecchito di più sul pubblico e quindi, gli stessi sceneggiatori tra un’avventura ed un’altra, hanno potuto delineare meglio le loro caratteristiche. Se poi vogliamo essere i pignoli, ecco a voi una breve ma intensa descrizione dei tre moderni Dottori.
Incarnazione numero 9 – Christopher Eccleston
Rimasto all’interno della serie solo per 13 episodi, rappresenta comunque una tappa fondamentale per l’universo del Dottor Who. E’ stato infatti il primo a dare un atteggiamento scanzonato ed allo stesso tempo regale, ad una figura di spicco del panorama televisivo. E’ l’incarnazione numero 9 del Dottore, ma è il primo che ha dato nuova linfa al franchise dopo qualche anno di insuccessi ed inattività. Vestito con jeans scuro e giacca di pelle, il Dottore nasconde un grande tumulto interiore attraverso le sue battute graffianti. Lo si intuisce quando nell’episodio 5 della prima stagione, incontra il famigerato Dalek (suo acerrimo nemico) in un confronto all’ultimo sangue. Integerrimo e coraggioso, il buon Eccleston è stato il Dottore che ha spianato la strada al suo successore.
Due Volti del Dottore
Incarnazione numero 10 – David Tennant
Magnetico sotto ogni punto di vista, l’attore scozzese entra nella serie dalla seconda stagione per rimanere fino alla fine della quarta (salvo poi riprendere il suo ruolo nell’episodio celebrativo). Ha una personalità molto allegra, ironica ed è molto loquace, tuttavia rimane quel lato oscuro che lo porta a essere vendicativo e inflessibile quando i nemici non dimostrano alcun rimorso. Questo Dottore riconosce di non essere così clemente come nelle sue passate incarnazioni, e infatti non è tipo da offrire una seconda occasione a chi non dimostra una sincera volontà di redimersi. Vestito sempre in maniera impeccabile e con un ciuffo quasi sbarazzino, il Dottore che ha il volto di David Tennant, è quello più adulto e sfaccetto fino ad ora introdotto.
Incarnazione numero 11 – Matt Smith
Bello da mozzare il fiato e con il fascino British, l’attore è entrato nella serie dalla stagione 5 per rimanere fino alla fine della settima, episodio celebrativo incluso. Lascerà il posto al nuovo dottore dall’imminente speciale natalizio. L’undicesima rigenerazione del Dottore arriva con un’esplosione di energia così potente da mandare fuori controllo di Tardis. Ha un aspetto molto giovanile e si porta dietro ancora il cruccio di non avere – nemmeno questa volta – i capelli rossi. Ha un atteggiamento talvolta infantile e giocherellone, è brillante e vivace ma come nella sua precedente incarnazione si porta dietro un pesante fardello di solitudine e rimorso che alimentano il suo lato oscuro. L’undicesimo Dottore è talvolta manipolatore e machiavellico, nasconde spesso segreti ai suoi compagni di viaggio ma è anche molto protettivo nei confronti delle persone che ama. Con uno stile nel vestire impeccabile ed invidiabile, un ciuffo nero corvino ed un sorriso sempre smagliante, il Dottore interpretato da Matt Smith, ha rubato il cuore di tutti.
Tre moderni protagonisti che seppur con qualche caratteristica differente, hanno un torbido fardello che da 400 anni si portano dietro. La guerra e la distruzione del loro paese, è un dolore troppo grande, ma se in fondo a questa follia ci sarebbe una strada per riaccendere la fiamma della speranza?
Di Carlo Lanna per Oggialcinema.net