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Doctor Who season 8 (8×01-8×07) – the story so far…

Creato il 25 ottobre 2014 da Nadia Strawberrie @river_inthesky

Ammettiamolo: vi stavate tutti chiedendo com’è che non avessi ancora parlato del Dottore!

Non è che non ne avessi voglia, o tempo, o chessòio… Io il tempo per il Dottore lo trovo sempre. È solo che con questa serie ho bisogno di riflettere, di interiorizzare gli episodi e farli “miei” prima di parlarne seriamente, soprattutto adesso che abbiamo ampiamente superato la metà stagione (😢) e ci tocca fare un primo bilancio.

In generale, credo (e spero) sia opinione diffusa che quest’ottava stagione procede benissimo e che il livello dei singoli episodi è di molto superiore alla media delle stagioni passate. Diamo a Cesare quel che è di Cesare e facciamo i complimenti a Steven Moffat, per una volta. Il fatto che lo showrunner in prima persona abbia messo mano su gran parte delle sceneggiature è lampante e ha regalato alla serie quel senso di coerenza interna generale che era venuto a mancare soprattutto nell’ultima parte della settima stagione.

Sempre per fare un paragone con il passato, mi pare evidente che si sia fatto quel passo indietro che avevamo preannunciato qui, rinunciando alle trame orizzontali eccessivamente contorte che avevano finora caratterizzato la gestione Moffat in favore di uno storyarch più character driven e centratissimo sull’evoluzione delle dinamiche Dottore-Companion.

A proposito di queste dinamiche, credo sia innegabile che il rapporto tra Clara e il Dottore abbia subito un drastico cambiamento di rotta, che, a parer mio, corrisponde in questo caso ad un enorme salto di qualità. Il fatto che Capaldi e la Coleman abbiano una chimica pazzesca non è altro che la ciliegina sulla torta e il coronamento di un ottimo lavoro fatto sullo sviluppo delle rispettive caratterizzazioni.

A questo punto, e soprattutto alla luce degli ultimissimi episodi, sembra quasi scontato fare congetture sul fatto che Moffat ci strazierà nuovamente il cuore giocando con il destino di Clara e, non pensavo che l’avrei mai detto, ma sono già pronta a far scendere un profluvio di lacrime.

Detto questo, rimane sempre il grosso, grossissimo punto interrogativo che è il filone legato a Missy e la Promised Land. Finora è stato gestito un po’ a la RTD, con accenni buttati a casaccio di puntata e puntata che però in questo caso personalmente non ho troppo apprezzato perché troppo ripetitivi (a differenza degli espedienti usati nel caso di Torchwood, ad esempio). In ogni caso, non ho la più pallida idea di dove si voglia andare a parare… Vedremo. Intanto io incrocio le dita, nella speranza di non dover urlare contro il Moff ancora una volta!

Infine, last but not least, Capaldi, Twelve. Ecco, in realtà su questo punto avrei bisogno di riflettere ancora molto… sta succedendo qualcosa che non avevo esattamente previsto e che non avrei mai creduto fosse possibile… IO AMO TWELVE. Lo adoro veramente moltissimo ed è una cosa che in parte mi “spaventa”. Ma non sono ancora pronta per fare affermazioni troppo grosse… magari ne riparliamo a fine stagione.

E adesso, qualche parola sui singoli episodi (8×01 – 8×07)

8×01 – DEEP BREATH

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Sicuramente un episodio molto ricco: abbiamo il debutto di Twelve, la Paternoster Gang, la Londra vittoriana, una signora dinosauro e persino dei cattivi interessanti. Abbiamo la misteriosa Missy e la sua Promised Land e abbiamo il ritorno, veloce ma straziante, di Eleven…E naturalmente abbiamo anche una tonnellata di nuove polemiche sulle reazioni di Clara davanti alla rigenerazione.

Parliamone. È palese che l’intenzione generale fosse quella di rivolgersi al pubblico e alle (stupidissime) questioni che avevano seguito l’annuncio del nuovo Dottore, ma è altrettanto palese che il tentativo non sia particolarmente riuscito, un po’ a causa della ridondanza di questi accenti e un po’ per l’opinione sempre abbastanza barbìna che il Moff ha delle fangirl (vedi le battutacce su fandom, socialcosi e simili, anche in Sherlock). Per quel che mi riguarda, non sono stata troppo infastidita da queste reiterazioni, che ho considerato in parte funzionali alla dinamica di un episodio che è, prima di tutto, un episodio di transizione. Anche i discorsi sull’età, sull’aspetto fisico del Dottore, sull’accettazione del cambiamento e sulla “now-resolved-sexual-tension” possono starci…

Infine, due parole sul debutto di Capaldi. Lasciatemelo dire: pazzesco, sia dia da un punto di vista del personaggio che dal punto di vista interpretativo. Bellissimo vedere il Dottore prendere coscienza del suo nuovo io, del suo essere scottish, del suo essere ancora più rude (and still not ginger). E meraviglioso vedere la trasformazione di Capaldi, straordinariamente capace di ricalcare movenze, atteggiamenti ed eloquio di Smith nelle prime parti dell’episodio e osservarlo mentre si evolve nel “suo” Dodicesimo Dottore.

Rubando le parole di Amanda Abbington: “Peter Capaldi, I salute and adore you”!

8×02 – INTO THE DALEK

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Well, con Into The Dalek è tutta un’altra storia. Qua siamo nel sci-fi purissimo e già v’immaginate come saltello allegramente parlandone 😁. La verità, comunque, è che ci ho impiegato un po’ prima di capire se l’episodio mi fosse realmente piaciuto o se fossi stata semplicemente abbagliata dall’ambientazione, dai ritmi allucinanti, dalla prima comparsa di quella cutie pie di Danny Pink e dai parallelismi con “Dalek” (S01E06). E ok, lo ammetto, forse un tantino è stato così. Ma è altrettanto impossibile non essere travolti dalla valanga di feels causata dai dialoghi tra il Doctor e il Dalek. Da brividi.

I see into your soul, Doctor.

I see beauty, I see divinity.

I see hatred.

You are a good Dalek.

8×03 – ROBOTS OF SHERWOOD

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Qui è dove rimango delusa su tutta la linea… Da Gatiss mi aspettavo molto, ma proprio molto di più, soprattutto in un episodio che tenta il salto verso l’universo del mito e del fantasy, parlando di Robin Hood. Purtroppo, invece, mi sono trovata davanti un episodio inconsistente, divertente sì, ma filler della peggior specie. Not for me, sorry.

8×04 – LISTEN

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Ecco, ve lo dico subito: Listen è stato il mio episodio preferito di questa prima parte di stagione. È in momenti come questi che esce fuori il genio di Steven Moffat e Listen, poi, è l’episodio moffattiano per eccellenza: un tocco di creepiness, un pizzico di lacrime e wibbly-wobbly timey-wimey stuff all’ennesima potenza. Che poi sono tutte le caratteristiche degli episodi migliori del Moff e del New Who. E poco importa se quei 10 minuti finali hanno aizzato i fan e continueranno a suscitare risse e malumori. BEST EPISODE SO FAR.

8×05 – TIME HEIST

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Well, altro filler, ma in qualche modo migliore rispetto ai precedenti. I ritmi sono altissimi e la regia funziona benissimo. Vi risparmio le battute sull’action, le rapine e Ocean’s Twelve, che sono sicura avrete letto praticamente in tutti i luoghi e in tutti i laghi. Però vale la pena sottolineare l’interessante ritorno del tema del “last of his kind” (con la variazione del NO MORE), soprattutto alla luce degli sviluppi del cinquantenario…

8×06 – THE CARETAKER

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The Caretaker mi è piaciuto abbastanza. Diciamo che mi son divertita tantissimo: vedere il Dottore nella sua versione John Smith ha sempre un che di esilarante e in particolar modo nel caso di Twelve, che ha quest’attitudine un po’ rude nei confronti del genere umano (e mi ricorda tantissimo certe uscite di Nine, in questo). Mentre il John Smith di Ten riusciva ad integrarsi e mimetizzarsi quasi perfettamente tra gli uomini, il John Smith di Twelve è più alieno che mai, con tutto l’ambaradàn che ne deriva.

Divertentissima anche la parentesi con il “sosia” di Eleven. Potrei aver dovuto stoppare lo streaming un paio di volte perché non riuscivo a smettere di ridere…  A questo proposito, comunque, vorrei spendere due parole: molti hanno lamentato un’insofferenza nei confronti di un supposto ritorno del filone “romantico” whoufflè. Io personalmente ho avuto un’altra sensazione completamente: ho visto un lato del Dottore che conosco benissimo (bello egomaniac tesoro mio) e ho avvertito anche un approccio, come dire, paternalistico. Non gelosia, ma premura e attenzione nei confronti di Clara…ma magari mi sbaglio, chissà…

Interessanti anche gli sviluppi sul fronte Danny Pink. Bello il primo incontro-scontro con il Dottore. Torna il tema del “soldato” e mi piace molto che Danny abbia in qualche modo tenuto testa a Twelve con un un’attitudine anche piuttosto intraprendente oserei dire.

Due parole anche sulla parentesi Missy-Promised Land: finalmente abbiamo uno scorcio un pizzico più approfondito su questa linea di trama. Nethersphere, promised land, afterlife… Moffat continua a disseminare indizi, ma francamente non ho ancora capito dove voglia andare a parare. Boh. Vedremo.

8×07 – KILL THE MOON

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Kill The Moon è un episodio stranissimo. Continuiamo a stare su livelli altissimi e qui il focus dell’attenzione sarebbe su Clara e sulla sua “reazione critica”, chiamiamola così, nei confronti del Dottore. In realtà, ancora una volta la companion funge da specchio per lo spettatore e attraverso lei vediamo il riflesso del dark side of the Doctor. Giusta, giustissima la reazione di Clara di fronte alla situazione impossibile che si trova a dover fronteggiare, nuovamente da sola. Eppure non posso fare a meno di amare follemente il lato più alieno, oscuro e apparentemente distaccato del Dottore.

E “The Moon is an egg” è definitivamente una delle BEST.QUOTE.EVER.


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