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Documentazione sul silenziatore per narrativa crime

Creato il 25 novembre 2014 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Tempo fa abbiamo parlato degli errori più frequenti relativi alla documentazione sulla pistola. I dettagli contribuiscono molto alla credibilità e alla profondità delle storie, è risaputo; e allora perché non perdere dieci minuti per informarsi?
Oggi parleremo del silenziatore; o meglio, dei falsi miti relativi a questo strumento molto “usato” in narrativa.Beretta silenziata

Quanto rumore fa una pistola con il silenziatore?

Immaginiamo di star scrivendo una scena piuttosto classica. C’è un killer che, per soldi o per vendetta, sta per ammazzare la vittima designata. Ha una pistola in pugno e, per ridurre le probabilità di essere beccato durante l’omicidio, ha scelto di usare un silenziatore. Faccio un esempio, con un brano scritto di getto.

“Il killer aspettò che la vittima si allontanasse da casa. La osservò mentre saliva in macchina e si allontanava dal piazzale, a marcia indietro. “Si è fatto proprio una bella villetta, con i soldi che ci ha rubato” pensò. Attese che l’uomo passasse sotto il ponte, lì dove i dossi l’avrebbero costretto a perdere velocità. Infine, quando fu a tiro, inspirò e premette il grilletto. Un proiettile calibro 9mm bucò il collo dell’uomo; che aprì la bocca, come per urlare, ma non uscì nulla, nessun suono. Una seconda pallottola, sparata con più calma, gli perforò la testa da parte a parte.
Il killer si allontanò, tranquillo. Il silenziatore aveva ridotto gli spari a un soffio. Non lo aveva sentito nessuno.”

Ora, al netto degli stili e delle preferenze, una scena come questa è molto comune nel genere. Ho usato la frase “ridotto gli spari a un soffio” perché ne sentii una simile in Sin City, il film di Robert Rodriguez.

La cosa mi stupì, perché la frase aveva un che di poetico, ma non riuscivo a credere che un silenziatore potesse davvero rendere così poco rumorosa una pistola. E infatti, non è così. Quando una cosa è troppo bella per essere vera, 99 volte su 100 non lo è.
Filosofia spiccia a parte, “un soffio”, “un sospiro” sono esagerazioni hollywoodiane. Che anche noi possiamo adottare, se vogliamo, ma è importante sapere che, nella realtà, non è affatto così. Se cerchiamo il realismo, nella nostra storia i sospiri saranno di altra natura.Pistole silenziate

Sono due i metodi principali per documentarsi: domande agli esperti e ricerche. Nel caso del silenziatore, basta fare un giro su YouTube e approfittare dei video dei tanti americani che si divertono a sparare in giardino con armi di qualsiasi tipo. Ce ne sono anche alcuni che mostrano le ragazze in bikini mentre sparano col Kalashnikov. Avranno pensato: perché non unire due divertimenti in un solo video? Questo è vero marketing, amici!
Tornando seri, ecco il link di un video relativo a una Beretta calibro 9 silenziata.

Questo video, invece, mostra gli effetti dell’utilizzo di un silenziatore all’interno di un edificio.

Il rumore è esattamente quello di uno sparo, solo in scala ridotta. Suona sempre e comunque come una pistola. Anzi, trovo che con il silenziatore il suono diventi meno confondibile con il botto di un petardo, quindi più facilmente identificabile. Ma bisogna vedere se questa mia percezione è dettata dalla vicinanza della telecamera o se è effettivamente così.
In ogni caso, ricordiamo: il silenziatore riduce il rumore, ma non lo elimina, né lo altera più di tanto.
Evidentemente, la pistola resta un’arma poco silenziosa, pur con tutti gli accorgimenti di questo mondo. Le lame, i bastoni, il taser, le corde e lo strangolamento in generale sono ottime alternative.

Luca Brasi muore Carlo Rizzi muore

Ah, i cari vecchi metodi!

Riguardo il taser: è un’arma pensata per la difesa personale. Consiste in uno strumento simile a una pistola, almeno esteticamente, che però non spara proiettili ma scosse elettriche. È uno strumento utile, nella narrativa criminale, in parti in cui una persona deve essere sequestrata, magari per essere uccisa altrove dal nostro killer.taser

Passiamo a un altro errore molto diffuso, quando si parla di silenziatori.

Svitare, che passione!

togliere il silenziatoreQuesta è una cosa che ho imparato sulla mia pelle. Stavo scrivendo un racconto per il forum PescePiratA, con un amico (nickname: spugnamarina) e feci svitare il silenziatore a un mio personaggio, subito dopo l’uso. Perché? L’avevo visto fare nei film e mi sembrava una cosa “professionale”. Avviti, spari, sviti. Sembrava una procedura simile a quella di un qualsiasi artigiano, e mi piaceva l’idea.

Però…
Il mio amico mi fece notare che dopo lo sparo il silenziatore è caldo, così come la canna della pistola, sia a causa dell’esplosione necessaria per espellere il proiettile, sia per l’attrito della pallottola nell’arma. Ne consegue, per logica, che non si può svitare il silenziatore subito dopo lo sparo senza scottarsi le dita.

Ora, ripetete insieme a me: il cinema è una cattiva fonte di documentazione.
Detto questo, abbiamo concluso. Buona scrittura!

Aniello Troiano



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