
La vicenda giudiziaria della coppia più glamourous della storia della moda è cominciata qualche anno fa, in citazione diretta venne accusata di evasione e truffa aggravata. Vennero però prosciolti il primo di aprile 2011 dal gup milanese Simone Luerti, dichiarando in base all'art.425 c.p.p. il "non luogo a procedere" nei confronti degli otto imputati. Motivo della decisione era stata la portata "ridotta" del gesto, che a parer del giudice non sconfinava nel penale, trattandosi a suo dire di semplice elusione fiscale. Il gup aveva inoltre ritenuto reale ed effettivo il trasferimento della proprietà dei marchi all'estero. A questo punto il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano e l'Agenzia delle Entrate, in qualità di parte civile, avevano fatto ricorso in Cassazione. La seconda sezione penale della Corte Suprema, con sentenza 7739/12, aveva dato ragione ai ricorrenti, decidendo così di annullare il proscioglimento dalle accuse per i reati fiscali, mantenendo soltanto quelle per il reato di truffa. Il procedimento è stato rinviato dunque davanti ad un nuovo gup per dicembre, dove si presenteranno con l'imputazione, riformulata dai pm Laura Pedio e Gaetano Ruta, di dichiarazione infedele dei redditi e omessa dichiarazione. Spetterà al giudice riscontrare, come stabilito in giudizio dagli Ermellini, "il dolo specifico del fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto", valutando se "l'Amministrazione finanziaria abbia dato luogo con atti (ad esempio circolari) o comportamenti (ad esempio casi analoghi in cui non è stata contestata estero-vestizione) a condizioni reali di incertezza nell'applicazione della norma". Tranquilli comunque. Non mancheranno, hanno già annunciato, alle prossime sfilate previste per febbraio. Perché "the (fashion) show must go on". (Fonte: Evasione di classe! La Cassazione boccia Dolce & Gabbana)