Ospitando l’evento Open House – Piuarch@Dolce&Gabbana, dove sono stati presentati i progetti realizzati da Piuarch per Dolce&Gabbana, gli stilisti italiani più famosi nel mondo hanno aperto le porte del loro headquarter di via Broggi durante la settimana milanese del design appena conclusa.
Dalla fusione di 2 corpi di fabbrica risalenti agli anni ‘20 e ’60, collegati uno all’altro e riorganizzati internamente, nasce, nel pieno centro di Milano, la nuova sede del marchio D&G completata a giugno 2006. Linearità nelle forme, giochi di luce e purezza architettonica contraddistinguono l’intervento.La sinergia tra classico e contemporaneo costituisce uno degli elementi portanti del progetto che mette a confronto la palazzina del primo novecento, caratterizzata dalla sua facciata storica, e quello degli anni ’60, oggi nuovo edificio in vetro. Elemento caratteristico dell’intervento è infatti la facciata vetrata di quest’ultimo, che corre senza soluzione di continuità su 3 lati del complesso, garantendo un’illuminazione interna totale a qualsiasi ora del giorno ed un effetto di grande impatto visivo.
Un prisma interamente trasparente, animato da una serie di lamelle frangisole verticali in vetro opalino disposte con un ritmo particolarmente serrato, che, colpite dalla luce ogni istante da una diversa angolatura, rendono la sede D&G quasi immateriale e caleidoscopica. Un filtro che diffonde la luce all’interno dell’edificio con grande morbidezza regalandogli colori e “sensazioni” diverse nell’arco della giornata, e che si anima anche di sera, quando per la luce artificiale interna, assume l’aspetto di un’enorme lanterna di luce diffusa. Funge da trait d’union tra i due edifici, stemperandone le diversità con il proprio rigore, il nuovo corpo di collegamento a tutta altezza, caratterizzato da rampe di scale in lamiera grezza.
Con una superficie complessiva di 5.000 mq, il complesso si affaccia su tre strade, e si articola su 5 piani più 2 interrati. Il piano terra si apre internamente verso un giardino di ciottoli bianchi, movimentato da “isole” verdi dalle forme sinuose che si contrappongono alla linearità delle facciate. Se l’edificio anni ’20 ospita al pian terreno spazi di rappresentanza e sale riunioni, e superiormente piani locali destinati ad uso ufficio, il complesso a vetri invece si presenta al pubblico con una reception in cui arredi sono progettati dal designer israeliano Ron Arad. Gli showrooms, che si sviluppano ad open space sui tre piani successivi, sono delimitati da una parte da un grande blocco centrale, dove si concentrano i servizi, e dall’altra dalla luminosa facciata vetrata. All’ultimo piano, l’articolazione dei volumi permette l’affaccio del ristorante su una serie di terrazzi. Gli arredi sono caratterizzati dall’utilizzo dell’acciaio lucido per gli elementi portanti e della lamiera grezza per i piani d’appoggio.
L’utilizzo combinato di materiali naturali come la pietra bianco namibia, insieme a materiali trasparenti e riflettenti, come il vetro e la lamiera d’acciaio lucida, regalano all’edificio una luminosità ed uno stile in perfetta sinergia con il marchio D&G.
via|archiportale.com
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