Cosa vi abbiamo preparato per questo Halloween 2011? Abbiamo deciso di prendervi per la gola! Cosa ne dite di un dolcetto?
Cliccate su continua a leggere per scoprire la nostra sorpresa per voi!
Direttamente dalla cucina di Lidia S.
Streghe antiche o streghe moderne?
Di sicuro meglio moderne perché al posto del calderone ribollente di zampe di rospo, muschio e fango di palude possiamo avvalerci di ingredienti molto più semplici da reperire quali cioccolato, miele, mandorle, marzapane, zucche, ma, soprattutto, tante spezie.
Halloween, o anche i nostri Ognissanti, hanno parecchio in comune tra cui, una su tutte, l’idea che la notte del 31 di ottobre sfociante nel primo di novembre sia una notte magica che mette in comunicazione il nostro mondo con il mondo ultraterreno. Addirittura alcune religioni credono che esistano anche dei varchi di comunicazione tra i due mondi.
Ma tralasciamo tutto e torniamo alle nostre streghe e alle loro “Planetarie” ai loro robot da cucina ai loro moderni “Bimby” che hanno soppiantato il caro e vecchio calderone annerito. Amalgamiamo usi e costumi delle nostre streghe con quelli di Halloween ed ecco che abbiamo delle belle “ricettine” da proporre al nostro “lui”.
La tradizione anglosassone prevede la preparazione di torte a base di zucca oppure dei dolcetti a base di cioccolato.
In Italia i dolci tradizionali sono tanti, e variano da regione a regione, anzi possiamo dire che in ogni città c’è qualcosa di diverso. Non me ne vogliate se prendo in considerazione solo la Sicilia, ma è la mia regione.
La “frutta martorana” (impasto di mandorle e zucchero, con forma di frutti) da regalare dentro “u canestru” (cesto di vimini) accompagnata da frutta secca, è un dono abbastanza comune, seguito da “a pupa di zuccaro” (impasto a base di zucchero), dolcetti alle mandorle di varia consistenza, e poi “i ossu ri mortu” dolcetti a base di mandorle o nocciole (secondo quale zona della Sicilia) e chiodi di garofano o cannella.
E poi quello che secondo me merita il primo premio “i rami i Napuli” (il rame di Napoli).
Dolce tipico catanese (io lo sono di adozione) a base di spezie (tante), miele, cioccolato, pistacchio e torte secche da riciclare (non storcete il nasino, non siete Samantha). Il nome è fuorviante, ma è dovuto all’origine che risale al periodo Borbonico. A quell’epoca (metà del 1700) a seguito della unificazione del Regno di Napoli con il regno di Sicilia, Re Carlo di Borbone e a seguire gli altri, non potendo emettere monete di oro e argento come in precedenza, visto il crescere della popolazione, pensarono bene di coniare alcuni tipi di moneta usando la lega di rame. Tali monete rappresentavano la valuta più povera cioè più piccola nella scala dei valori dell’allora unità monetaria.
Anche in cucina si pativa qualche sofferenza ed ecco che per onorare la ricorrenza di tutti i Santi si iniziò a preparare un dolce usando pane secco arricchito con spezie, cacao, miele e marmellata.
E allora streghette moderne pronte con il vostro frullino e le vostre ciotole da impasto? Accendete il forno! Si parte.
Ingredienti:
500 gr di torte secche (tipo torta margherita, torta al cioccolato, torta alla frutta secca)
100 gr di farina 00 in alternativa 500 gr di farina 00 e 100 gr di biscotti secchi (tipo oro saiwa)
3 uova
100 gr di cacao amaro
200 gr di zucchero
2 cucchiai di miele
150 gr di burro
1 bustina di lievito per dolci
300 ml di latte
50 gr di cioccolato fondente
1 cucchiaio di uva passa
5 cucchiai di liquore all’amaretto
Chiodi di garofano (minimo 5)
1 cucchiaino di cannella
Noce moscata
Pepe nero
1 baccello di vaniglia
Cedro candito
2 mandarini
Marmellata di arancia o albicocca
Cioccolato fondente per la copertura
Pistacchio tritato per la copertura
Lavorare lo zucchero con le uova, aggiungere il burro ammorbidito, le torte sbriciolate, la farina , il latte in cui avete fate bollire la vaniglia e poi sciolto il cioccolato fondente, fate attenzione che la preparazione sia a temperatura ambiente. Grattugiate la scorza dei mandarini, aggiungete l’uvetta ammollata nel liquore all’amaretto, il liquore, le spezie tutte tritate, il cedro candito, il miele e lavorate l’impasto che deve essere morbido ma non deve scendere proprio a filo dal cucchiaio. Per regolare la consistenza usate il succo dei mandarini e dell’altro latte. Quando tutto è ben amalgamato aggiungete la bustina di lievito.
Ungete e infarinate una teglia (possibilmente rettangolare) e versate il composto. Deve essere alto 5 cm, di sicuro vi serviranno più teglie. Mettete in forno caldo a 180 gradi per 10-15 minuti.
Sfornate e appena tiepidi, spennellate la superficie con la marmellata diluita con un poco di acqua calda, deve essere un velo sottile. Fate raffreddare e tagliate tanti trancetti.
Sciogliete il cioccolato fondente in una ciotola (NON di plastica) a bagnomaria, aggiungendo 10 gr di burro ogni 100 gr di cioccolato. Rivestite di cioccolato i trancetti di biscotti, e spolverato subito con la granella di pistacchio. Fate rapprendere il cioccolato e il vostro dolcetto e pronto.
Lidia S.