28 maggio 2014 • Primo Piano, Vetrina Cinema, Videos •
Il giudizio di Marco GoiSummary:
Perché un film come Dom Hemingway all’estero è passato tanto inosservato? Difficile capirlo. Si tratta infatti di una pellicola accattivante, con un ottimo ritmo e con protagonista un Jude Law scatenato. L’affascinante attore inglese, dopo una serie di ruoli da comprimario in film come Sherlock Holmes 1 e 2, Effetti collaterali, Hugo Cabret, Contagion, Anna Karenina e il recente Grand Budapest Hotel, finalmente ha l’occasione per metterti in mostra in una pellicola che lo vede mattatore assoluto. Jude Law è Dom Hemingway, il personaggio che dà il titolo al film, uno scassinatore sessista, razzista, alcolista che esce di prigione dopo 12 anni di reclusione. Uno di quei character che, incontrati nella vita di tutti i giorni, possono risultare parecchio sgradevoli ma che, visti sul grande schermo, esercitano un fascino irresistibile. Uno di quei personaggi che sembrano usciti dalla penna di un Irvine Welsh, l’autore di Trainspotting e Il lercio, e invece è venuto fuori dalla fantasia di Richard Shepard, regista e sceneggiatore dallo stile ancora acerbo, con qualche debito di troppo nei confronti del cinema di autori come Guy Ritchie e Quentin Tarantino, ma che promette bene in prospettiva futura. Forse è proprio quest’ultimo il motivo per cui Dom Hemingway non ha riscosso un enorme successo, né negli Stati Uniti né in patria, il Regno Unito. È un film molto pulp, molto anni novanta, e quindi fuori dalle mode e dalle tendenze cinematografiche attuali.
Dom Hemingway sarà anche demodè, visto che il revival del cinema pulp non ha ancora preso del tutto, però non merita di essere ignorato. Se l’attrazione principale è Jude Law, un tutt’uno con il suo personaggio dalla battuta sempre pronta che nel corso della visione ne combina di ogni tipo, allo stesso tempo la pellicola offre anche una notevole colonna sonora e un cast di comprimari di lusso. Il braccio destro di Dom Hemingway, l’uomo che lo accompagna nelle sue (dis)avventure, è interpretato dal convincente caratterista Richard E. Grant, mentre nella parte di un boss della malavita troviamo il sempre valido Demián Bichir, attore candidato agli Oscar nel 2012 grazie alla sua interpretazione in Per una vita migliore. Sul fronte femminile, il film gioca poi due carte davvero notevoli. La prima è Madalina Ghenea, bomba sexy rumena lanciata da I soliti idioti: Il film attualmente al centro delle cronache gossip per via della sua relazione con Michael Fassbender. La seconda è Emilia Clarke, che i seguaci della serie Game of Thrones conosceranno anche come Daenerys, o pure come Regina dei draghi, Khaleesi e Mhysa. La splendida attrice inglese qui ha la parte della figlia che Dom Hemingway ha trascurato per tutta la vita ma con cui, una volta tornato in libertà, vuole riallacciare i rapporti. È soprattutto grazie al suo personaggio che viene fuori il lato più umano di Dom. Il film è un ottimo esempio di cinema britannico duro e puro, senza peli sulla lingua, che utilizza un linguaggio molto esplicito e non si pone alcun freno nel presentare scene esplicite di sesso, droga e violenza. Allo stesso tempo, riesce però a dare uno sguardo approfondito ed emozionante dentro a un personaggio contradditorio come Dom Hemingway. Cosa manca allora a questo film con Jude Law?
Davvero niente, quindi non fate come gli spettatori inglesi e americani che lo hanno per lo più ignorato e date una possibilità a questo simpatico e sbruffone scassinatore. Il film arriva nelle sale italiane da giovedì 29 maggio.
di Marco Goi per Oggialcinema.net
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