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Domande

Creato il 27 febbraio 2011 da Palotto

Perché?
Qual è il motivo che porta a tanta indifferenza,tanta individualità chiusa e soprattutto non spontanea? Come si può uscire da tutto questo? L’unica cosa che so è che è utopico pensare concretamente ad una società giusta. Quante cose di questo mondo non dovrebbero esistere. Non sarebbero mai dovute esistere. “Guerra” non dovrebbe essere contemplata nel dizionario di alcuna lingua. E’ tardi? Mi chiedo da cosa ripartire. La personalità dell’uomo? E’ difficile da indagare. Io qualcosa penso,ma non sono per niente sicura di avere ragione.
Se soltanto avessimo tutti le stesse possibilità di acquisire e sviluppare un’articolazione di pensiero che ci faccia arrivare,nei pochi momenti in cui ci fermiamo a pensare, a porci queste domande. Ho paura di scoprire che qualcuno non si sia mai chiesto come sarebbe un mondo in cui tutti gli uomini possano sviluppare le proprie immense qualità. Ognuno ha le sue, direte, ognuno pensa alla propria individualità ed è difficile che la condivida con altri. Ma non credete che potrebbero svilupparsi così tante magnifiche individualità diverse,dal momento che magnifico è l’animo umano, che la convivenza non potrà che essere una naturale conseguenza? Una bella personalità non può che compiacersi e godere di ciò che un’altra bella personalità sa dare. E come arrivarci? La filosofia..è qualcosa di indispensabile nella vita, insegna a pensare con la propria testa, a sognare, a guardare le cose con gli occhi della mente. Purtroppo non abbiamo tutti la possibilità di discutere con Platone,dialogare con Democrito,passeggiare con Aristotele (io mi fermo qui per ora). O meglio, prendere le loro idee, farle nostre e pensarle come le penseremmo noi stessi. Credo sembri una cosa da matti, ma so per esperienza personale che non è facile farne a meno,anzi credo che non passi neanche per la testa. Questa convivenza pacifica poi non porterà più alla guerra,sarebbe semplicemente inutile e impensabile,come già dovrebbe essere.
Ed eccoci alla domanda cruciale “come organizzare lo stato perché tutti possano Pensare?”
Sono consapevole di non sapere abbastanza, posso solo dire che mi trovo molto d’accordo con alcune affermazioni di Wilde, nel suo “l’anima dell’uomo sotto il socialismo”, ma non basta, devo ancora rimodellare il pensiero che per il momento resta dello scrittore. Ma ho bisogno del tempo giusto. Sono fermamente convinta che la condivisione della proprietà, quindi la proprietà comune, saprebbe sollevarci da tanti assurdi e complicati problemi che ci tengono lontano da noi. Forse porterebbe a quello che spero io.
Ma so che non è semplice, anzi so che probabilmente sarebbe fallimentare. Perché pur avendo una speranza infinita e la convinzione che questa speranza sia ben riposta, non so come interpretare quando qualcuno di quelli che hanno la possibilità di Pensare mi dice che preferirebbe non averla per non dover sprecare tempo e fatiche ad affrontare qualcosa di tanto semplice e bello ,ma anche tanto oscuro e complesso. “ Tu non puoi parlare perché per te è semplice,mentre ci sono persone che incontrano difficoltà”. Non credo di essere un alieno, né superiore a nessuno, quindi c’è un ragionamento incongruente. In questi momenti mi sento sola. Sola con le mie convinzioni che sono solo fumo. E’ davvero cos sbagliato quello che penso? Davvero la maggioranza degli uomini non si rende conto delle straordinarie qualità che ha e soprattutto non ha intenzione di faticare un pochino per stare meglio?
Faccio così tanta fatica a convincermi che sbaglio.
Io continuo a pensare.

Cecilia Noviello



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