Domanda
Ciao Luca,
ho letto con molto interesse i tuoi articoli su come imparare a guidare la moto in sicurezza e con la ragione. Ciò che ha attirato in particolare la mia attenzione è la tecnica del “controsterzo” che hai saputo illustrare in termini piani ma molto efficaci.
Quello che ti chiedo è di avere cognizione se questa tecnica tanto utile su curve veloci può essere applicata, magari in sintonia con altre pratiche, nei percorsi di montagna che per loro natura offrono il piacere ed il pericolo, di affrontare tornanti in salita e in salita.
Ti ringrazio per l’attenzione.
(nome rimosso)
Risposta
Buondì (nome rimosso)!
Il mio obiettivo è quello di essere comprensibile anche da chi non possiede conoscenze tecniche di alcun tipo. Trovo inutile perdersi in tecnicismi e formule quando lo scopo finale è quello di imparare a guidare in maniera efficiente e sicura. Poi se uno vuole approfondire, può sempre farlo.
Veniamo alla tua domanda. Il controsterzo puoi e devi applicarlo ogni volta che si rende necessario, ovvero a velocità superiore a circa 30-40 km/h. Per esempio potresti entrare in un tornante a velocità sostenuta, quindi oltre i 40 km/h, a gas chiuso e in fase di scalata. Il controsterzo ti permetterà di impostare la traiettoria fluidamente e di effettuare le eventuali correzioni dovute alla perdita di velocità e alla struttura del tornante vero e proprio.
Se la curva ha una conformazione tale da permetterti di entrare diciamo a 50 km/h, per poi stringere obbligandoti a ridurre la velocità fin quasi a fermarti, il modo migliore di affrontarla consiste nell’entrare normalmente facendo uso del controsterzo, per poi spostare il busto verso l’esterno della curva quando la velocità si riduce (controbilanciamento).
Quando la velocità è molto bassa non si può utilizzare la tecnica di guida fondata sul controsterzo poiché essa si basa sullo sfruttamento dell’effetto giroscopico, e l’effetto giroscopico è quasi nullo a 20 km/h. A parte questo finiresti per far cadere la moto in un attimo a causa della forza peso che supera abbondantemente quella centrifuga nonché quella generata dall’effetto stabilizzante dei giroscopi (le ruote della moto).
Nella guida delle moto sportive, sport-touring e naked è raro ricorrere a controsterzo e controbilanciamento in contemporanea, mentre è una prassi comune nella conduzione delle moto con impostazione fuoristradistica (per esempio la classica Bmw R1200GS). Poi credo che ognuno abbia uno stile di guida differente, ma in generale il controsterzo e il controbilanciamento non puoi evitarli se vuoi guidare in maniera sicura ed efficace.
Quelli che ti dicono cose come: <<la moto si guida con il corpo>> in realtà non sanno di cosa stanno parlando, oppure hanno una visione della guida basata esclusivamente sulla velocità. La mia visione della guida è invece basata sul controllo e sulla sicurezza. I movimenti del corpo sono una conseguenza del controsterzo e del controbilanciamento. Molti scambiano gli effetti con le cause, anche persone all’apparenza esperte.
Spero di esserti stato utile!
Buon viaggio,
Luca