Domanda
Ciao Luca.
Attraverso le tue risposte oltre ad afferrare la tecnica di guida sicura che per me, considerata l’età, coincide di solito con l’appendere al chiodo il casco e la tuta, mi galvanizza e in pari tempo mi diverte.
Fatta questa premessa, riferendomi al tuo articolo del 26/03/2015 “Come imparare veramente a guidare una moto: le basi tecniche che nessuno vi spiegherà mai…”
Chiedo, perché reputo sia pertinente all’argomento, quale sia la tecnica più sicura per affrontare una traiettoria in entrata ed in uscita di curva da destra e da sinistra, specie nella percorrenza di tornanti; come e quando agire sui freni; in che modo eseguire una frenata di emergenza già nella fase di percorrenza della curva stretta.
Cordialità
(nome rimosso)
Risposta
Sei una persona curiosa, (nome rimosso). Mi fa piacere e aggiungo che sono davvero in pochi a conservare tale atteggiamento positivo verso la vita una volta oltrepassata una certa età biologica. Del resto io ho sempre pensato, e continuo a pensare, che la consapevolezza derivi soprattutto dall’atteggiamento che un individuo mostra verso le opportunità della vita. Non è quindi il numero di esperienze vissute a fare la differenza, quanto piuttosto l’atteggiamento con il quale esse vengono affrontate.
Vedo anziani che sembrano non aver appreso proprio un bel niente dai loro numerosi decenni di permanenza su questo pianeta, ed eccoli dunque perseverare nei soliti errori motivati dalle stesse paure di sempre.
Vedo poi giovani, sempre più rari, che riescono a mantenersi curiosi nonostante il loro trovarsi catapultati all’interno di una società dove l’agio materialistico-tecnologico ottenebra la mente e la porta a disattivarsi prima ancora di potersi accendere. Che sia proprio questo lo scopo ultimo della rincorsa al benessere tecnologico?
Poi arrivano quelli come te, che hanno il doppio dei miei anni e ancora tanta voglia di vivere e imparare dalla vita.
Le persone come te sono un esempio per chi è motivato da buoni propositi.
Dopo questa sviolinata veniamo alla tua domanda!
Partiamo come sempre dagli errori più comuni. Innanzitutto trovo sbagliato, pericoloso e persino stupido oltrepassare la linea di mezzeria nelle curve. Come regola generale io cerco di restare al centro della mia corsia, oppure il più a destra possibile se la strada è stretta.
La velocità si adatterà di conseguenza alla traiettoria. Se segui la tua corsia ed eviti di tagliare le curve la tua velocità sarà per forza di cose inferiore a quella di chi invade il lato opposto, quindi correrai meno rischi in tutti i sensi. Non rischierai di fare un incidente frontale e al tempo stesso riuscirai a reagire più efficacemente in presenza di un eventuale pericolo.
So che sembra scontato ribadirlo, ma guarda come guida la gente e trai le tue conclusioni da persona intelligente quale sei. L’80% di loro invade continuamente la corsia opposta (“tanto non c’è nessuno…”) e ogni volta che lo fa crea un pericolo.
Se rimani sempre all’interno della tua corsia sei già al 60% dell’opera e corri molti meno rischi.
Il restante 40% consiste nell’applicare le corrette tecniche di guida a seconda dei contesti.
Nei tornanti la velocità è contenuta, quindi io ti consiglio di fare ricorso al controbilanciamento. Se la curva è a destra, tu farai inclinare la moto verso destra applicando il controsterzo, oppure girando direttamente il manubrio verso destra se la velocità è veramente bassa. Lascerai che la moto si inclini sotto di te, ma tu manterrai il busto tendenzialmente eretto ed eventualmente avvicinerai il piede interno all’asfalto per ottimizzare l’equilibrio.
Se dovesse capitarti di frenare durante tale manovra, ti troverai già nella posizione migliore per gestire il peso del mezzo. Il piede sarà pronto a posarsi sull’asfalto.
Cerca poi di utilizzare la parte alta del busto come un pendolo, o meglio ancora come un bilanciere nei confronti dei movimenti della moto a bassa velocità.
Prima di entrare in un tornante io controllo se dall’altra parte sta sopraggiungendo qualcuno. Se noto che si sta avvicinando un mezzo ingombrante, rallento e mi faccio da parte. Non mi fido di nessuno.
Entrando in curva ti suggerisco di usare entrambi i freni in maniera sinergica, per poi modularli con sensibilità nel caso in cui il tornante sia in discesa e vada ad accentuare l’inerzia della moto. Se il tornante è in salita e si presenta angusto, bisogna modulare la frizione. Mentre controbilanci dovrai dunque sfrizionare per evitare che il motore si spenga.
In ogni caso un buon motociclista tiene sempre due dita sulla leva della frizione quando compie manovre a bassa velocità.
Molte cadute “stupide” avvengono perché il motociclista di turno non sa controllare la frizione e fa spegnere il motore. Quando il motore si spegne la ruota posteriore si blocca di colpo e genera una perdita di equilibrio. Questo non succede se impari a gestire la frizione correttamente.
Parlando di traiettorie vere e proprie, l’ideale sarebbe quello di sfruttare tutto lo spazio offerto dalla propria porzione di carreggiata. Se la curva è a sinistra ti sposti dunque verso il ciglio della strada (destra), poi entri in curva muovendoti leggermente verso la linea di mezzeria. Mantieni tale traiettoria sino all’uscita della curva. Uscendo da essa allarghi la traiettoria avvicinandoti nuovamente al ciglio della strada.
Naturalmente fai tutto ciò applicando le giuste pressioni sul manubrio (controsterzo) e giocando con la parte alta del busto come se stessi danzando.
Se devi frenare durante la percorrenza di una curva cerca sempre di attivare entrambi i freni simultaneamente. Quello anteriore andrebbe azionato con due dita soltanto per ottenere una maggiore sensibilità. Allo stesso modo io attivo il freno posteriore utilizzando la punta del piede. Se la moto inizia ad allargare la traiettoria non devi fare altro che accentuare la pressione sulla manopola interna (controsterzo) e tutto filerà liscio.
La cosa più importante in assoluto, a mio parere, consiste nel saper adattare la propria velocità al contesto. Se ti trovi su una stradina stretta e piena di curve, poi di punto in bianco compare un rettilineo, puoi notare la differenza fra un motociclista intelligente ed uno non abituato a ragionare. Quello più saggio sa perfettamente che su una strada stretta è consigliabile procedere con cautela, l’altro invece non vede l’ora di poter ruotare la manopola dell’acceleratore fino in fondo bruciando il rettilineo in un attimo.
Ma cosa ci sarà in fondo al rettilineo? Il motociclista intelligente sa che potrebbe esserci di tutto, persino un tornante in discesa dotato di pessimo asfalto.
Diviene necessario anche saper leggere l’asfalto. Serve una buona vista, ma soprattutto un certo spirito di adattamento. C’è una differenza enorme fra un asfalto drenante ed uno di quelli così lisci da sembrare specchi. Quello drenante ti permette di viaggiare in sicurezza anche in presenza di acqua, mentre quello liscio diventa una trappola già in presenza di umidità. Il motociclista intelligente non vuole ritrovarsi a fare una frenata d’emergenza a 100 km/h su questo tipo di asfalto, perciò andrà piano anche se la strada è dritta.
Saluti e a presto!
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