E’ tutto pronto per il via della 98esima edizione del Giro d’Italia. La corsa rosa comincerà domani da San Lorenzo a Mare per concludersi a Milano il 31 maggio, con una passerella finale in omaggio all’Expo 2015. In totale sono 21 le tappe in programma, con una cronometro a squadre, una crono individuale, quattro tappe di alta montagna, otto pianeggianti e sette di media montagna.
Fabio Aru, speranza azzurra nel Giro d’Italia al via domani (procyclingfanatic.com)
Il favorito numero uno per la vittoria finale è una vecchia conoscenza del Giro ed è lo spagnolo Alberto Contador, il 32enne della Saxo-Tinkoff è da anni tra i ciclisti più forti al mondo e in Italia ha già trionfato nell’edizione 2008. Contador torna al Giro con l’obiettivo di fare il bis e “vendicare” il titolo revocatogli nel 2011 a causa della squalifica per doping. Contador dovrà vedersela con il colombiano della Etixx-Quick Step, Rigoberto Uran, secondo nelle ultime due edizioni, con il veterano canadese della Cannondale-Garmin, Ryder Hesjedal, già vincitore nel 2012 e pronto, a 34 anni, a sfruttare al meglio una delle sue ultime occasioni. In grande forma Richie Porte, il ciclista che ha fatto più chilometri negli ultimi mesi. L’australiano avrà a disposizione una squadra forte come il team Sky, ma a parte il settimo posto al Giro del 2010, non ha mai raccolto grandi risultati nelle grandi corse a tappe. L’Italia spera invece nella definitiva esplosione ad alto livello di Fabio Aru, il 24enne dell’Astana è salito sul gradino più basso del podio l’anno passato e quest’anno punta almeno a ripetersi.
L’edizione 2015 del Giro d’Italia. A differenza della corsa dello scorso anno, che disputò le prime tre tappa in Irlanda, quest’anno la corsa torna a disputarsi quasi interamente entro i confini nazionali, con una sola variante: lo sconfinamento in territorio svizzero in occasione della 17esima tappa, che arriverà in Svizzera, a Lugano. Cinque le tappe decisive, il 13 maggio ci sarà l’arrivo in quota sull’Abetone, il 23 la cronometro individuale da Treviso a Valdobbiadene, con un gran premio di montagna di quarta categoria da scalare. Il giorno dopo ci sarà il primo degli arrivi in salita in alta quota a Madonna di Campiglio, quando il Giro entrerà nella fase decisiva. A fare la differenza saranno anche la frazione del 26 da Pinzolo all’Aprica con Tonale e Mortirolo e la penultima tappa del 30 aprile da Saint Vincent al Sestriere, ultima possibilità per gli scalatori di fare la differenza, con la Cima Coppi al Colle delle Finestre, a 2178 metri d’altitudine.
Tra i cacciatori di tappe, finisseur e velocisti, sono presenti molti nomi autorevoli del panorama internazionale: i belgi Tom Boonen (alla sua prima partecipazione al Giro) e Philippe Gilbert; gli australiani Simon Gerrans, Michael Matthews (vincitore nel 2014 della tappa di Montecassino e leader della Corsa Rosa per sei giorni), Michael Rogers (vincitore lo scorso anno di due tappe, incluso il mitico Zoncolan) e il campione nazionale Heinrich Haussler. Possibili protagonisti anche gli spagnoli Jon Izaguirre, Beñat Intxausti, Juan José Lobato, Mikel Landa e Mikel Nieve; i colombiani Carlos Betancur e Darwin Atapuma; i cechi Roman Kreuziger e Leopold König; il francese Sylvain Chavanel; il russo Aleksandr Porsev (campione nazionale in linea); i tedeschi André Greipel e Simon Geschke; l’olandese Maarten Tjallingii; gli sloveni Grega Bole e Luka Mezgec, vincitore in volata dell’ultima tappa dello scorso anno a Trieste. Tra gli italiani Domenico Pozzovivo, Giovanni Visconti, Luca Paolini, Diego Ulissi, Fabio Felline, Oscar Gatto, Elia Viviani, Sasha Modolo, Alessandro Petacchi (il più vecchio al via con i suoi 41 anni), Giacomo Nizzolo, Matteo Pelucchi ed Enrico Battaglin (vincitore della tappa di Oropa nel 2014).
“Mi aspetto sempre un bel Giro la corsa più dura del mondo nel Paese più bello del mondo - sottolinea il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco -. Dagli italiani mi aspetto molto. Aru? Punta a confermarsi anche se nella fase di avvicinamento ha avuto un po’ di problemi fisici. Spiace per l’assenza di Nibali, perché in Italia ha tanti tifosi, ma è giusto che punti a riconfermarsi nel Tour de France. Facciamo il tifo per lui”. (ADNKRONOS)