La nuova domenica pomeriggio guidata da Alessio Vinci con Sabrina Scampini, dal titolo Domenica Live prosegue il suo percorso puntando sull’informazione, sobrietà e credibilità. Protagonisti del terzo appuntamento di Canale5 : Luca Argentero ed il cast al completo di Viva l’Italia, il film di Massimiliano Bruno con Raoul Bova, AlessandroGassman, Ambra Angiolini e Rocco Papale. Un ricordo a Marco Simoncelli e un servizio sul fenomeno del bullismo. Ma l’apertura spetta al caso Francesco Schettino. Un’intervista esclusiva al comandante della Concordia, ospiti in studio alcuni superstizi e familiari delle vittime, nonché opinionisti e conduttore, tutti impegnati nel difficile compito di fare informazione sulla drammatica vicenda del naufragio della nave da crociera Costa Concordia.
“Sì, ho stretto la mano ai naufraghi ed è stata una sensazione bellissima. Ho promesso loro che verrà fuori la verità”. Così il Comandante risponde alle domande di un’ insistente giornalista Ilaria Cavo. In merito al lavoro della Procura, Schettino dice: “tutto sta andando magnificamente bene, tutti fanno il loro lavoro in maniera eccellente”. “Io non voglio contraddire nessuno, tantomeno la Procura, dico soltanto che se io avessi fermato la nave, se avessi tirato l’ancora in un fondale di 100 metri la nave a terra non ci arrivava. Quindi la catena di eventi fortuita non è stata interrotta”

E proprio qui sta il nocciolo che divide l’opinione pubblica. Schettino è obbligato a difendersi ma, difficile uscirne pulito, dopo che ascoltiamo le parole del passeggero che nella notte della disgrazia per primo ha chiamato il 112 .” Sono un passeggero…c’è la nave inclinata, non ci dicono niente e c’è il panico a bordo, ci sono donne e bambini, la nave si piega…non calano le scialuppe che dobbiamo fare? La nave si piega aiutateci, ho dei bambini, aiutateci, siamo cento persone, aiuto”!
E ancora, nella notte della tragedia “Schettino disse a Bosio, stasera abbiamo fatto ‘nu guaio”. Il primo ufficiale di coperta della Concordia Giovanni Iaccarino ha ricordato gli eventi di quella tragica notte: “L’acqua saliva regolarmente…era una cosa agghiacciante…chiamo il ponte per far capire la gravità della situazione e loro rispondono con una calma impressionante. Ero disperato perché non partiva nessun ordine e l’acqua era arrivata agli ascensori di poppa…”.

Passeggeri impotenti sono stati abbandonati. Il suo comportamento dal punto di vista tecnico forse, ha evitato un disastro ancora più grave, ma, resta il fato che non ha dato l’allarme e non ha aiutato i passeggeri disorientati che dipendevano da lui e tutto ciò è avvenuto solo per un inchino. La nave è persa, la gravità della situazione è chiara ma, si continua a prendere tempo. La verità viene taciuta, l’emergenza generale non viene data. Mentre la Concordia non aveva più un comandante. In ballo parecchi milioni e questo ha influito sulle sue decisioni. Da una parte gli interessi economici, dall’altra l’umanità. La confusione fa il resto.

E il comandante, resosi conto della eccezionale gravità dell’incidente ha abbandonato la sua nave e per questo nella memoria collettiva rimarrà: Capitan Codardo!
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