Dodicimila presenze a Pompei, 13 mila in mezza giornata al Colosseo, più 65 per cento per il Polo museale fiorentino. La domenica gratis nei musei, monumenti e siti archeologici statali ha debuttato a luglio, e per il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini è stata una soddisfazione.Il decreto di giugno (ricordiamolo) ha rivoluzionato gli accessi ai musei: pagano gli over 65, gli under 25 entrano gratis, mentre si allungano gli orari di apertura. La prima domenica del mese poi è a ingresso libero. Insomma Franceschini qualcosa di concreto l'ha fatto. Naturalmente c'è chi non ha gradito. I gestori dei servizi infatti sono quelli che pagano le spese della novità ed è rivolta: sono già partite lettere alle Soprintendenze per chiedere di rivedere il meccanismo. Le società che gestiscono i servizi nei musei lavorano su concessione e vengono pagate dallo Stato attraverso l'agio sui biglietti pagati. Le concessioni più vecchie prevedono che al concessionario vada il 15 per cento, quelle più recenti il 30 per cento.E' chiaro che le domeniche gratis sono un problema: tanti costi perchè i visitatori si moltiplicano, ma zero guadagni. I concessionari più grandi non vogliono entrare in polemica con il ministro, non sarà certo una domenica gratis a metterli sul lastrico. Però chiedono di ridiscutere i criteri. Secondo alcuni la gratuità di per se è una buona strada, ma andrebbe applicata ai residenti. Sono loro quelli che vanno conquistati. Al contrario perchè mai un turista non dovrebbe pagare il biglietto? Pensando quindi a strategie turistiche che facciano del museo un volano per l'economia di ogni singolo territorio.E voi che ne pensate?
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