![Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono un esempio per i gay italiani? Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono un esempio per i gay italiani?](http://m2.paperblog.com/i/4/45637/domenico-dolce-e-stefano-gabbana-sono-un-esem-L-1.jpeg)
“Io sono stato sposato per vent’anni e non ho mai firmato nessun contratto. Non occorre secondo me firmare un contratto per essere fedeli. Non occorre andare in comune, scambiarsi gli anelli. Sì, se ti piace fare una grande festa, falla, ma il matrimonio gay è una sorta di caricatura. E anche il matrimonio tradizionale, a ben vedere, è una caricatura. Per come la vedo io l’impegno dovrebbe essere per tutta la vita, ma poi non è mai o quasi mai così. Ci si lascia con una tale disinvoltura, con tanta di quella superficialità. Io ho di fronte ai miei occhi l’esempio dei miei genitori, che sono sposati da 55 anni. Hanno sicuramente attraversato dei momenti difficili, ma hanno resistito. Se la palestra di vita è la famiglia, il loro è stato un esempio fantastico…” Parlando poi del desiderio di diventare padre lo stilista, con una certa onestà intellettuale, ha ammesso di non essere pronto all’adozione né alla crescita di un figlio senza l’ausilio di una figura femminile. “Io sono contrario al fatto che un bambino cresca con due genitori gay. Un bambino ha bisogno di un padre e di una madre. Io non posso pensare alla mia infanzia senza mia madre. E ritengo che sia crudele togliere a una madre il proprio bambino”.
Quanto dichiarato sul matrimonio e sulla famiglia è esemplificativo dell’attitudine della coppia. Due ex fidanzati che sono pronti a smentire, con una certa eleganza, i preconcetti che la stessa comunità GLBTQ si è costruita addosso per sentirsi più sicura. Lecito quindi chiedersi se con la loro storia Dolce e Gabbana si siano emancipati dalla realtà omosessuale italiana.