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Ed eccone che un altro ci riprova. Un altro chi? Ma un attore che decide di non fare solo l'attore, ma si improvvisa addirittura regista. Il che non è sempre un male, perché se Ben Affleck come interprete non è che sia proprio il figlio mancato di Marlon Brando, come regista ha saputo regalare al mondo tre pellicole davvero niente male - senza contare che ancora prima era premio Oscar con Matt Damon per Good Will Hunting. E a onor del vero, lo stesso ha fatto pure lo zio Clint con degli ottimi risultati, e diciamocela tutta, non è che manco lui brillasse per capacità recitativa. Adesso tocca a Joseph Gordon-Levitt, lo sfigatino tosto per eccellenza, il che crea un certo senso di straniamento... perché lui come attore è bravo, a differenza degli altri due. Quindi qui si prende persino la libertà di scrivere la sceneggiatura, tanto per non farsi mancare nulla. Il risultato quindi è questo Don Jon, film che narra le avventure di un sex-addicted molto particolare.
Jon è un giovane uomo di successo e dalla vita sessuale molto attiva ma, nonostante se ne trombi una diversa ogni sera, la sua passione primaria sono i porno. Ma le cose sembrano cambiare quando conosce la bella Barbara Sugarman...Del mio rapporto coi porno ne avevo già parlato in Zack e Miri, e da allora il mio parere non è cambiato per nulla. Ma sia chiaro, non condanno chi ne fa uso né chi vive in quel mondo. Semplicemente, non fanno per me. Insomma, mica a tutti può piacere il sesso anale, vero? Comunque, torniamo a Don Jon... no, non il dj dei Club Dogo, ma il film d'esordio di Levitt, che risulta essere un bel film. Non un capolavoro, ma un film intelligente e che non annoia nonostante certe premesse di serietà. Ma andiamo con ordine. Innanzitutto la storia è davvero gradevole, ritrae un personaggio che forse si è già visto in altre pellicola similari e che sguazza per tutta la (breve) durata della pellicola con una sua logica interna e ben coerente, senza comportamenti schizofrenici dovuti da una sceneggiatura incapace di delineare la psiche dei personaggi. Ci sono molti momenti gradevoli e tutto sommato le volgarità non diventano mai eccessive, anzi, sono necessarie per descrivere certi comportamenti e certi status sociali dei giorni nostri. Già questa è una buona qualità con cui partire, e il film ce la mette davvero tutta per mantenersi sui livelli più alti possibili, o almeno, su quelli che un genere di film simile può mantenere. E qua quindi iniziamo a notare anche le prime falle, che risultano a fine visione come la cosa più grossa dell'intero insieme. Levitt come sceneggiatore ha un discreto talento, ma la regia ha ancora qualche piccolo passo in avanti da fare. Inizia bene, ma a lungo andare finisce per incepparsi un attimo, facendo avvertire un paio di momenti di stanca che però non si fanno letali per l'economico andazzo del film. Buona l'idea di fare tutto attraverso delle tappe regolari, come l'arrivo di Jon alla palestra, poi alla chiesa, la discoteca e poi a casa sua a godersi i porno, che offrono una naturale maturazione del personaggio data dal suo approccio con questi elementi - a tal proposito, gli stacchetti nel confessionale mi hanno fatto morire dal ridere, tutti quanti! - ma purtroppo già a metà film si comincia a capire dove voglia andare a parare la pellicola e come. Se non altro la leggerezza che permane il film in tutto la sua durata non fa sentire come gravose questa mancanze, e si arriva alla fine accompagnati da una certa euforia. Perché alla fine, come ho già detto mille volte, non conta cosa racconti quanto come, e si da il caso che tutto quello che c'è in mezzo fra un errorino e l'altro sia davvero meritevole anche di una doppia visione. Vero colpo di genio però è la presenza degli attori Channing Tatum e Anne Hathaway nella parte di due attori fittizi che interpretano i film che la bella Barbara fa vedere a Jon. E parlando anche degli altri attori, dobbiamo dire che Levitt se la cava benone come sempre, dimostrando di essere uno dei migliori talenti della sua generazione. La Johansson invece è topissima come sempre, forse una delle donne più belle del mondo [dopo la mia ragazza, ovvio, ma di poco] ma come attrice forse farebbe meglio a prendere delle lezioni extra [se vuole gliele do io!] perché fuori da parti come quella di Balck Widow in The Avengers proprio non ce la vedo...Alla fine un buon film che cerca di decostruire il mito di un certo machismo occidentale. Ma quando più che a questo pensi a quanto invidi il fisico di Levitt, che a differenza di te la palestra la fa bene, allora c'è qualcosa che non va...Voto: ★★★
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