Keaton vecchio
vagava per vicoli inutili,
maleodoranti, squallidi
(SEMPRE DI SPALLE)
si aggirava
fra case ormai proprio in rovina e mucchi
di spazzatura
(CON PASSO TRABALLANTE)
in una fatiscente stanza, vuota
di qualunque cosa non fosse
polvere o ragnatele o rifiuti -
Incontrava
l'immagine del proprio volto; che
non incontrava più da
come riflessa
da una parete (da uno specchio:
da uno specchio da
una parete)
(nell'immagine del proprio volto s'imbatteva quasi
riflessa da una parete)
...
Entrate e uscite da case di cura
per malattie mentali si erano
alternate con matrimoni sbagliati
che duravan giusto il tempo necessario
alle mogli per ripulirlo d'ogni avere residuo
(...) Rimase allora solo. Solo
e povero;
Cioè, senza soldi.
S'era ridotto
a particine da caratterista, a numeri
nel circo equestre
(dal Medrano, a Parigi, fu cacciato
via e citato per inadempienza
contrattuale!), addirittura a comparse in squallidi
varietà d'infimo ordine, come accadde
nel '53 in Italia, quando fu protagonista
d'un memorabile (e penosissimo)
sketch preceduto
e seguito da comici
scostumati e ballerine col buco
nella calzamaglia
...
Povero; con la tentazione del whiskey sempre
più forte, invece —
Finì in un manicomio (ma nel Messico)
e ci rimase a lungo.
Sì, si potrebbe affermare davvero
che non conobbe parabola, nella
sua breve e folgorante affermazione;
se non quella - quasi postuma -
della decadenza ...
In pratica,
fu riscoperto negli anni Sessanta.
Il fatto
che nella sua più fervida stagione
creativa molti dei suoi film venissero
firmati dagli altri contribuì
a relegarlo in una
posizione subordinata: a farlo
quindi mettere « nel gruppo »
dell'Età d'oro del cinema
comico americano.
In « Un milione
e una notte » del Ramsay nemmeno è citato:
mentre il nome di Chaplin vi appare
ben 34 volte;
nella sua diligente e ottusa « Avventurosa
storia del cinema americano » Lewis Jacobs
gli dedica cinque righe,
e a Chaplin un capitolo intero, e 24
altre citazioni; nella farraginosa « Histoire
du cinema américain » i francesi
Jeanne e Ford se lo sbrigano
in tre pagine emmezzo,
contro le 58
per Chaplin. Praticamente le stesse
proporzioni si trovano in Sadoul.
La sua prima ed unica finora biografia (1)
è del '67, a Londra, e solo
in questi ultimi anni sono usciti
alcuni saggi critici, sull'onda
della retrospettiva di Venezia
del '63 che ha contribuito
davvero molto a farlo riscoprire.
Furon pochini, a capirlo subito.
Bunuel, ad esempio:
lo aveva definito « grande
specialista contro ogni tipo
d'infezioni sentimentali », dichiarando
che avrebbe sempre preferito la sua
espressione « semplice
come quella d'una bottiglia »
alle sfaccettature d'Emil Jannings;
in Italia il grande elettore lo ebbe
in Emilio Cecchi
(Chaplin invece
era il preferito da D'Annunzio:
cfr. Antongini) che cominciò
a dedicargli la sua attenzione
nel '31
e continuò fino agli anni sessanta.
Lui, Cecchi, scriveva: « Keaton ha il dono
delle apparizioni... Per diventare
Charlot, Chaplin
ha bisogno di baffetti e di tubino (...)
Non è limitazione: ogni artista
può scegliere i mezzi che vuole,
quello che conta è il risultato.
Ma Buster Keaton non ha
bisogno di nulla.
E, ovunque si presenti, crea
una scena 'alla Keaton' ».
E notava che il suo volto severo,
inarticolato,
ci rammenta terrecotte azteche,
basalti egizi. Come
d'un essere piovuto dalla Terra;
appunto -
L'ultimo film che gli avevan fatto
fare era uno « storico »,
una slapstick (2) in costume, con dentro
anche una schiava muta con tremende
tette. Adesso,
aspettava di morire, praticamente.
Tanti anni prima, Lorca
gli aveva intitolato
uno dei più straordinari pezzi
del suo teatro ... (3)
Ma Keaton, vecchio,
probabilmente non si ricordava
neppure, queste cose;
dopotutto, quelli eran per lui piuttosto
gli Anni Venti delle Isotta Fraschini,
delle feste a Great Neck (4)
e delle camicie a righine - e delle flappers (5)
deliziose, divine. E soprattutto
dei giorni all'insegna dello Spreco
Assoluto (« California, James »)
(e lui, il ragazzo
rachitico del College,
solcava i mari col suo yacht, e colla
splendida giacca blu -)
Era l'Età del Jazz, erano gli anni
dei balli dalle mosse
molto sciocche, l'età,
ah sì! davvero d'oro, dicono,
dell'adorabile Bix Beiderbecke ...
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Note al testo (g.c.)
(1) il testo risale agli anni '70. In realtà negli anni successivi vari autori si sono occupati di B.K
(2) v. voce "Slapstick" QUI
(3) l'autore si riferisce all'atto teatrale El paseo de Buster Keaton (La passeggiata di Buster Keaton)
(4) Great Neck è un sobborgo di Long Island alla moda negli anni '20, in cui avevano la residenza anche F.Scott Fitzgerald, Eugene O'Neill, i fratelli Marx...
(5) le ragazze emancipate e anticonformiste degli anni '20 (v. QUI)
Donato Aliprandi è nato a Como nel 1946. Non ho altre notizie su di lui.