La storia dello sport nel genere femminile ha avuto un percorso personale in cui la cultura e il tempo hanno inciso profondamente sull’avvicendarsi delle situazioni.
L’incontro tra donna e sport lo si nota già nel 1900 a. C.. Tuttavia nella modernità la donna è stata rallentata nella sua emancipazione sportiva cosicché la si vede poco protagonista.
La cultura del 800 con il movimento del Romanticismo ha proposto ed è stata accettata, la donna languida e malinconica, addirittura malata e impura.
Così la società convenzionale preferisce la donna ai lavori domestici e procreatrice di prole che a volte nemmeno desidera.
Spaventoso come tutto sia ‘’poco’’ invariato nel corso del tempo.
Fortunatamente oggigiorno ci sono donne con motivazioni diverse la quale s’inseriscono in ogni ambito. C’è la donna che vuole il riscatto sociale, l’orgogliosa di se oppure semplicemente donna inserita nella società.
Tant’è va ricordato che la donna nei Giochi Olimpici la vuole Pierre De Coubertin ma… come ‘porta corona al vincitore’, tuttavia in questo contesto alza le spalle una temeraria Alice Milliat (wikipedia non dà risalto al nome), ella si oppose aspramente e nel 1921 fonda la Federazione sportiva femminile internazionale dando eco al ruolo femminile nello sport.
I Giochi mondiali femminili di Parigi nel 1922 minacciano di oscurare i Giochi Olimpici e così la donna atleta fu ammessa ai Giochi Olimpici però solamente nel Tennis e al Tiro con l’arco.
Il vero cambiamento ci fu il 1968 con la partecipazione delle donne nei Giochi di Città del Messico. Crescita tecnica e minor scarto fra le prestazioni dei due sessi.
Nel XX secolo si è quasi raggiunta la parità dei sessi in ambito sportivo.
Semmai una donna è in dolce attesa di un bèbè che dire? Diminuisca gli esercizi e segua i suggerimenti del suo medico, ma mai mollare!
Da puntualizzare il gratificante apporto sul piano lavorativo che l’emancipazione femminile ha portato in ogni settore, si pensi alle norme da cambiare, alle strutture di sport ospitanti ecc ecc…
Sport è per tutti. Sempre scegliere nel rispetto di se e delle regole. Scegliere da esseri umani pensanti in direzione del giusto questo ci rende liberi e degni di essere chiamati ‘persone’ qualsiasi sia il genere.