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Sono cresciuta in una famiglia profondamente cattolica: credente non so quanto, ma cattolica fino al bigotto. Tra i miei disegni di bambina di dieci anni o giù di lì, ricordo una montagna di crocifissi e un brivido mi corre lungo la schiena: va bene essere pii, ma questo è esagerato e a dieci anni non è colpa mia.
La mia amichetta del cuore una volta mi ha sconvolta con una domanda da un milione di dollari: se un gruppo di uomini armati prendesse in ostaggio la tua famiglia, minacciandoli di morte a meno che tu non ti converta alla loro religione, che cosa fai? Ci ho pure pensato seriamente, con relativi sensi di colpa perché di tutto cuore avrei preferito salvare i miei e il terrore di incorrere nelle ire di papy perché avevo preferito lui a Dyo.
Le persone (morte) che mi è stato insegnato a rispettare erano per lo più morti di morte violenta: Stefano, ucciso a sassate; Paolo, decapitato; Pietro, crocifisso a testa in giù; Lorenzo, bruciato sulla graticola; Cristoforo, che ne ha sopportate di tutti i colori perché non voleva saperne di schiattare; Lucia, cui hanno strappato gli occhi (e le tette? era a lei che le hanno tagliate?); Sebastiano, che se ne va a spasso a mo' di puntaspilli. A san Valentino non si andava a fare scorta di cioccolatini, ma a baciare le reliquie del santo.
E poi arrivò Lei, uno dei più grandi enigmi della mia vita di giovane credente: Santa Maria Goretti.
Da piccoli si era al mare a Sottomarina, io appena promossa agli esami di quinta elementare, l'OF verso la terza. Al sabato si va a messa, chiesa piccola, tanta gente, ci tocca stare fuori: nel giardinetto c'è una statua, dedicata a SMG. L'OF riconosce che è una bambina e chiede a mamy perché sia santa. Mamy diventa di tutti i colori cercando di spiegare a mio fratello che è stata uccisa per non subire violenza carnale, evitando le parole "uccisa", "violenza", "sesso", "fare l'amore"(?) e con giri di parole degni di Pindaro alla fine riesce nell'intento.
Ora, tutto il mio rispetto a SMG, povera stella, morta in quel modo: ma lei è Santa perché era una bambina che si è opposta alla violenza. Che poi, per come stavano le cose, SMG non era proprio in condizioni di opporre resistenza: uno scricciolo di un metro e un fiore, malata, denutrita, distrutta dal lavoro che le toccava fare. E tutte le altre bambine e donne che le violenze le subiscono e se le portano dentro fino alla morte, immediata o meno che sia? Loro niente? Perché non si sono opposte? O perché magari avevano i jeans e quindi per forza di cose erano consenzienti.
Non so, mi vien da dire che le donne siano trattate o da Sante o da puttane, senza vie di mezzo. E per come stanno andando le cose, soprattutto qui da noi, forse non ho tutti i torti.
Auguri.