Salve a tutti!
Giuro e vi assicuro giuro che ho provato a evitare di scrivere di questo argomento MA mi spiace è più forte di me. Ebbene si, oggi vi sorbite il post politico, non c’è scampo.
Parto da una premessa che ora mi addolora e di cui invece fino a pochi giorni fa non mi curavo: non ho votato. Non l’ho fatto certo per rifiuto, ma per mia, tra l’altro sciocca, negligenza. Come ho scritto, ho comprato casa qui a Montreal lo scorso Luglio e da allora mi ci sono trasferito. Ho ovviamente aggiornato tutti gli indirizzi rilevanti: agenzia delle tasse federale e provinciale, bollette della luce, notai, società. Peccato che mi sia scordato completamente di aggiornare la mia residenza presso l’anagrafe consolare di Montreal!
Risultato, la mia cartella elettorale è andata probabilmente al mio vecchio indirizzo, non più valido. Quando mi sono reso conto del problema ho immediatamente mandato la rettifica al consolato (che tra l’altro non mi ha nemmeno risposto, devo indagare), ma non ho fatto in tempo: niente da fare, niente voto.
“Poco male, sarebbe stato imbarazzante dover scegliere”, pensavo.
Direi che la mia indecisione, vista la qualità bassissima ovverosia inesistente della corrente offerta politica, si è riflessa nei risultati di queste disastrose elezioni politiche.
Ci viene consegnato infatti un parlamento frammentato in gruppi grandi ma inconciliabili. Hanno vinto o perso tutti, il PD, il PDL, il M5S, volendo anche Monti. Quella corbelleria di legge elettorale che abbiamo adesso garantisce alla Camera al PD (che vince con un distacco assolutamente ridicolo, lo 0.41%) un premio di maggioranza consistente per “garantire la governabilità”. Tralasciamo per il momento la effettiva rappresentatività di un partito che sostanzialmente è stato votato solo da meno di un terzo dei votanti, tralasciamo anche che questa affermazione è valida sia per il PD, che per il PDL, che per il M5S, ma il fatto sconvolgente è che per una volta possiamo legittimamente usare questa locuzione assai abusata: l’Italia è un “paese diviso”.
Al Senato il caos è anche maggiore, con un PDL in testa di una manciata di senatori che potrebbe essere sovvertito praticamente da qualsiasi combinazione politica possibile. Ovviamente i proclami attuali sono spesso del tipo “no, non faremo alleanze con nessuno / niente inciuci” e simili, ma voglio dire per quanto tempo durerà questo atteggiamento.
Parlando di performance delle specifiche forze politiche, ci troviamo di fronte a un bizzarro scenario. Abbiamo un PD fatto di vecchi soprammobili, figlio di partiti strutturati “alla vetero-comunista”, con segretari-sottosegretari-vicecapiaddetti e altre decine di figure simbolo della iperburocraticizzazione cervellotica. Ha perso circa il 7% dalle ultime elezioni. Il PDL è ancora un culto della persona, gli accoliti di S.B., coloro che ancora credono a ciò che dice e coloro a cui conviene che lui vinca per ritorno personale. La sua perdita è effettivamente massiccia, la Lega è ridotta al 4.5% scarso (il nuovo populismo è quello di Grillo e sparito Bossi la Lega non ha più mordente nè fascino), mentre S.B. e il suo culto perdono praticamente il 16%, un bel tonfo. Non capisco davvero come facciano a parlare di “grande recupero” per il PDL, quando il dato è in realtà piuttosto drammatico. Monti galleggia attorno al 10%, affondando finalmente due vetuste macchiette (Fini e Casini, che spariscono finalmente dalla vita politica italiana). Una buona prestazione per lui, ma il suo contributo è disastroso. I voti che ha preso arrivano da moderati di ogni provenienza che avrebbero votato altrove, di fatto è un 10% che non serve a niente, che non ottiene niente ma che indebolisce tutti gli altri. A essere proprio sincero, credo che Monti sia il principale responsabile dell’ingovernabilità. Questo ovviamente senza entrare nel merito del suo programma politico (dato di pochi minuti fa, all’Estero Monti è andato piuttosto bene, segno dell’accresciuta credibilità internazionale dello stesso). Infine, il M5S fa un grande exploit e raggiunge il 25%, dando un segnale forte riguardo la possibilità di fondare una forza politica nuova portata avanti “dal basso”. Poco da commentare su questo, sono loro la sorpresa di questa elezione.
Insomma, possiamo guardare i numeri come ci pare, ma alla fine sostanzialmente abbiamo due partiti al 25-30%, uno al 25% e uno al 10%. La visione di ognuno è inconciliabile con quella degli altri a meno di ridicoli compromessi sul programma. C’è da augurarsi forse una riforma della legge elettorale, ma come farla? Rendere automaticamente maggioranza una qualsiasi forza politica che non rappresenta più che un quarto del paese? Un sistema a rappresentanza diretta con relativa garanzia di ingovernabilità a causa del frazionamento del paese? L’introduzione del famoso sbarramento alla tedesca in cui se non rappresenti almeno il 10% smetti di esistere? E’ davvero difficile rispondere, le regole possiamo cambiarle quanto vogliamo, ma più sono complicate e più mettono in pericolo la democrazia così come al tempo stesso potenzialmente minano la stabilità del governo.
Tutti, non possono governare. Qualcuno inevitabilmente deve vincere e qualcun altro deve perdere, alla fin fine le decisioni da qualche parte devono arrivare. Quel che mi chiedo però è questo: gli eletti di questo giro sono veramente degni di prendere le decisioni per noi?
Una sola risposta: #vedremo #divoltainvolta.
Saluti di oggi alla Contessina Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare per avere seguito in diretta il mio collegamento LIVE con il Ministero dell’Interno per il commento dei risultati elettorali.