14 – 15 anni fa la nostra associazione di fronte all’invasione (perchè tale era) di negozi cinesi all’Esquilino sollevò presso le autorità competenti del tempo più di un dubbio riguardo alle modalità e alle procedure con cui attività di ogni settore merceologico chiudevano all’improvviso e dopo qualche giorno riapriavano con insegne cinesi vendendo tutte le stesse cose : vestiti di infima qualità. Non solo, ma i negozi più grandi erano stati suddivisi in più unità con buona pace di dati catastali e di tutto quello che ruota intorno ad essi (piantine, imposte comunali etc.). Allora, non solo nessuno ci ascoltò ma , addirirrura, ci presero anche in giro perchè ci assicurarono che nel giro di un anno al massimo (eravamo nel 2001) tutti i grossisti cinesi si sarebbero dovuti trasferire a Ponte Galeria in un nuovo centro commerciale attrezzato. La realtà dei fatti è stata completamente diversa e nonostante numerosi provvedimenti presi dalle amministarzioni che si sono succedute la situazione all’Esquilino è rimasta praticamente immutata nel tempo con tutti i problemi che ha comportato e comporta. E’ di questi giorni la notizia di un blitz della Polizia Municipale e di funzionari e agenti di Aequa Roma (vedi articolo de La Repubblica del 16/10/14) che ha rilevato diverse infrazioni in alcuni esercizi gestiti da commercianti cinesi: dalla vendita all’ingrosso, alla mancanza di licenza, dai dati catastali non rispondenti, alle insegne non regolamentari. Insomma tutte problematiche che i residenti dell’Esquilino conoscono da sempre senza il bisogno di fare dei blitz : è lampante che ci siano irregolarità diffuse e che il nostro rione sia divenuto il punto di aggregazione e rifornimento di tutti gli ambulanti (abusivi e non) che si dislocano negli angoli più rappresentativi di Roma per vendere la loro merce. Ci sono voluti 15 anni perchè finalmente qualcuno aprisse gli occhi su questo problema ? La nostra paura è che si tratti dell’ennesima operazione di facciata, come i selfie che vengono postati quando c’è qualche pulizia straordinaria del rione, che le multe, forse, non le pagherà nessuno visto che i titolari degli esercizi cinesi sono sempre irreperibili, e che i negozi in questione quando riapriranno continueranno a fare quello che hanno sempre fatto. Speriamo di no, ma dopo tutti questi anni siamo diventati tutti come San Tommaso, solo dopo aver constatato un reale cambiamento e un giro di vite nella vita commerciale del rione crederemo all’utilità di questi interventi.Magazine Informazione regionale
14 – 15 anni fa la nostra associazione di fronte all’invasione (perchè tale era) di negozi cinesi all’Esquilino sollevò presso le autorità competenti del tempo più di un dubbio riguardo alle modalità e alle procedure con cui attività di ogni settore merceologico chiudevano all’improvviso e dopo qualche giorno riapriavano con insegne cinesi vendendo tutte le stesse cose : vestiti di infima qualità. Non solo, ma i negozi più grandi erano stati suddivisi in più unità con buona pace di dati catastali e di tutto quello che ruota intorno ad essi (piantine, imposte comunali etc.). Allora, non solo nessuno ci ascoltò ma , addirirrura, ci presero anche in giro perchè ci assicurarono che nel giro di un anno al massimo (eravamo nel 2001) tutti i grossisti cinesi si sarebbero dovuti trasferire a Ponte Galeria in un nuovo centro commerciale attrezzato. La realtà dei fatti è stata completamente diversa e nonostante numerosi provvedimenti presi dalle amministarzioni che si sono succedute la situazione all’Esquilino è rimasta praticamente immutata nel tempo con tutti i problemi che ha comportato e comporta. E’ di questi giorni la notizia di un blitz della Polizia Municipale e di funzionari e agenti di Aequa Roma (vedi articolo de La Repubblica del 16/10/14) che ha rilevato diverse infrazioni in alcuni esercizi gestiti da commercianti cinesi: dalla vendita all’ingrosso, alla mancanza di licenza, dai dati catastali non rispondenti, alle insegne non regolamentari. Insomma tutte problematiche che i residenti dell’Esquilino conoscono da sempre senza il bisogno di fare dei blitz : è lampante che ci siano irregolarità diffuse e che il nostro rione sia divenuto il punto di aggregazione e rifornimento di tutti gli ambulanti (abusivi e non) che si dislocano negli angoli più rappresentativi di Roma per vendere la loro merce. Ci sono voluti 15 anni perchè finalmente qualcuno aprisse gli occhi su questo problema ? La nostra paura è che si tratti dell’ennesima operazione di facciata, come i selfie che vengono postati quando c’è qualche pulizia straordinaria del rione, che le multe, forse, non le pagherà nessuno visto che i titolari degli esercizi cinesi sono sempre irreperibili, e che i negozi in questione quando riapriranno continueranno a fare quello che hanno sempre fatto. Speriamo di no, ma dopo tutti questi anni siamo diventati tutti come San Tommaso, solo dopo aver constatato un reale cambiamento e un giro di vite nella vita commerciale del rione crederemo all’utilità di questi interventi.Possono interessarti anche questi articoli :
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