Enrico Mentana, nel Tg serale, afferma che è una questione che ci riporta alla storia di oltre trentani fa. La sciagura di Ustica. Quell’aereo di linea in volo da Bologna a Palermo che fu, in circostanze che non sono mai state chiarite ufficialmente abbattuto, con un carico di 81 passeggeri. Tutti morti. Ora, secondo la corte di Cassazione, fu certamente abbattuto da un missile e per questo vanno risarciti i familiari delle vittime.
È curioso che ci vogliano trentanni e una sentenza della Cassazione per fissare questa verità giudiziaria. Ovviamente si sono riaperte polemiche infuocate su questa oscura pagina della nostra storia, tra l’altro cinque settimane prima di un’ altra strage, quella della stazione di Bologna. Una terribile estate quella del 1980. A causare la strage nei cieli di Ustica che costò la vita a 81 person , 33 anni fa, fu un missile che colpì l’aereo. Una prima verità che viene stabilita. Non fu garantita la necessaria siurezza dei cieli con i radar.

Erano le 20.08 del 27 giugno del 1980 quando il Dc 9 dell’Itavia decollò da Bologna diretto a Palermo. L’ultimo contatto radio alle 20.59. Poi più nulla. 81 passeggeri morti. Prima l’ipotesi del cedimento strutturale, poi quella della bomba esplosa nel bagno, quindi quella della collisione con un aereo militare infine, appunto, quella del missile. I magistrati di Palermo dissero che quell’aereo fu abbattuto nel corso di una vera e propria azione di guerra nei cieli italiani, senza che nessuno degli enti che dovevano controllare intervenisse. Quella sera infatti diversi radar registrarono la presenza nei cieli italiani di molti veivoli stranieri vicino alla rotta dle DC9. Uno scenario di battaglia: con il DC9 a fare da scudo a un altro aereo. Le perizie avevano dimostrato che un secondo velivolo viaggiava “parallelo al DC9″. Invano.
Tanti di quei docum

Il 27 giugno di trent’anni fa l’aereo Dc-9 della compagnia Itavia partiva da Bologna per il suo ultimo volo verso le profondità del Tirreno, trascinando con sé le vite di 81 passeggeri italiani della cui morte nessuno è stato giudicato colpevole. L’hanno trovato con le ali a terra, i motori smembrati e l’intera fiancata destra esplosa in mille frammenti. Il fianco sinistro ha la lamiera trapassata da uno squarcio orribile. Ai piedi di questo gigante ferito i giganteschi scatoloni neri, dove sono custoditi i bagagli e gli effetti personali dei passeggeri ripescati in mare durante la mattinata successiva all’abbattimento.

La vicenda, passata alla storia come la “strage di Ustica”, è una ferita aperta nella coscienza di un Paese democratico e civile, per risanarla, ora, bisogna chiarire anche le responsabilità internazionali. L’aereo è stato abbattuto da un missile e il fatto che i ministeri siano ricorsi contro i risarcimenti è semplicemente indecente.





