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Dopo Lafranconi l’era dell’estremismo?

Creato il 10 marzo 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

http://www.ilsecoloxix.it/p/savona/2014/02/02/AQsryVgB-omofobia_lafranconi_bacchettato.shtml

Il vescovo di Cremona Dante Lafranconi è stato severamente redarguito da Sonia Alfano, presidente della commissione Antimafia al Parlamento europeo ed europarlamentare del gruppo Alde, per l’email con la quale il prelato invitava a votare contro la relazione Lunacek sui diritti degli omosessuali. “Non posso avallare una discriminazione” ha dichiarato Sonia Alfano.

Lafranconi si approssima ormai all’età della pensione, 75 anni. Durante la sua “carriera” ecclesiastica, per usare un termine poco appropriato, è stato presidente due volte della commissione nazionale della Cei per la Famiglia. E non ha emesso alcun documento, per quanto la commissione abbia lavorato e raccolto documentazione. Questo silenzio del vescovo oggi cremonese, lariano di nascita, era stato apprezzato da alcuni ma non certo da altri. Sempre gli interventi della Chiesa fanno notizia e vengono facilmente strumentalizzati dalla politica, in modo da risolvere tutto nel solito gioco delle parti, destra contro sinistra, pur di distrarre l’attenzione del pubblico da questioni più serie, che riguardano i diritti umani, l’identità e la missione civile dello Stato, se tale missione è possibile.

I maggiori poteri cremonesi non possono accettare che gli omosessuali abbiano maggiori diritti. E’ un segnale drastico, secco, chiaro, di distinzione dalla cultura egualitaria della sinistra. Un’evidente, ovvia battaglia per l’egemonia culturale e politica. Discriminare è incivile. E’ la famiglia tradizionale ad aver determinato disastri, se bisogna proprio generalizzare. In realtà sono le singole persone a rispondere dei propri atti.

Quel che suscita inquietudine è ciò che accadrà dopo il naturale pensionamento di Dante Lafranconi, pastore criticato dalla rete l’Abuso per le questioni che riguardano la pedofilia (non ha denunciato un sacerdote che di sacerdotale non aveva nulla).

Dante Lafranconi, gradito o no, ha seguito una linea. Ha dimostrato di saper essere una guida riconosciuta, un leader religioso vero e proprio. Grazie alla tv di Arvedi può guidare il gregge anche meglio.

E dopo di lui? Trionferà l’estremismo? Certi spunti saranno la regola? Il potere politico e quello religioso di avvicineranno ancora di più, con un marketing culturale e ideologico soffocante?

Alcuni temono l’islamizzazione. Eccola. Cultura, politica e religione che si unificano. Un imperialismo culturale e politico cattolico per imporre un certo modo di vedere e porre fine del tutto a una libertà di pensiero e di parola che dà fastidio.

All’interno della chiesa cremonese esistono agguerriti avversari del Concilio Vaticano II. La voglia di una regressione sempre più oscura appare quanto mai forte e potrà peggiorare.


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