voglio lavoro non la carità..chi mi aiuterà ad avere un impiego..dopo 7 anni e mezzo a Detroit…il meglio delle referenze..telefonate a Randolph…
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Una foto della Grande Depressione nata nel 1929.
Oggi Detroit pare girare pagina…ed il mattone??
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Per descrivere una situazione di stagnazione ci vuole poco.
In una cittadina agricola come la nostra,dove l’agricoltura ha reso del bel denaro e non dei bruscoletti ai proprietari terrieri,dove sono finiti gli utili non reinvestiti?
Nel mattone.
Come mai?
Per la mancanza di una seria preparazione finanziaria dell’agricoltore italiano,che non è diverso da quello francese o russo,per fare un esempio.
Nelle cittadine industriali invece cosa si è visto nel nostro paese?
L’abitudine inveterata dell’industrialotto italiano che è quella di metterne pochi in azienda,di soldi,e di prelevarne invece tanti ed al volo quando il flusso degli utili è favorevole,reinvestire in azienda poco,e guarda caso mettere il resto dove..se non nel mattone anche lui?
Che sia in case,terreni o negozi,di casa sua o di Sardegna,la musica non cambia.
Una seria mentalità finanziaria,infatti,non ce l’ha neppure lui.
Quando pensa di essere tranquillo e di voler tentare..viene preso al laccio dell’ingordigia..e si butta con l’Argentina,ma con una differenza rispetto al privato cittadino..è abituato ad avere ragione,l’avvocato è a busta paga,e la vince lui.
Dopo di chè non lo ripescano mai più in banca.
Il mattone,dicevo, non rende anzi costa per qualcuno. Specie se lo tieni vuoto per timore che non ti paghino l’affitto.
La politica di tassare gli immobili spremendoli come dei limoni, non l’ha inventata il professore,è sempre esistita nei paesi civili,era solo da noi che le esenzioni fiscali sulla casa rappresentavano un’eccezione forse anche dovuta al presidente che aveva una buona esperienza del settore o possedeva un forte capitale immobiliare.
Di conseguenza bisogna stare attenti quando si crede che la domanda per abitazioni sia molto elevata,può essere infatti gonfiata dagli utili aziendali dirottati,come probabilmente è stato,che si riversano in immobili sino a creare una “bolla” speculativa coi prezzi che salgono e salgono.
In più se calcolate quante ditte finanziarie americane operino in giro per l’Europa se ne deduce che non sono tutte certe le responsabilità girate sugli americani,in relazione alla crisi dei sub-primes.
Da noi i fondi immobiliari infatti,dati per vincenti si sono rilevati uguali, se non peggiori, rispetto ad altri strumenti di investimento.
Se guardiamo agli slogans francesi di questa campagna elettorale troveremo che la destra grida l’alt allo straniero e la sinistra ce l’ha con la finanza…in mancanza di altri temi.
Avete mai pensato che se gli immigrati se ne tornassero di colpo tutti a casa si fermerebbe immediatamente tutta l’economia non solo di un paese ma pure quella di mezzo mondo?
Son loro che sostengono in buona parte la domanda e che creano entrate all’erario tramite le imposte sia in Europa come pure negli USA attraverso gli ispano-messicani.In più senza di loro non ci sarebbe mano d’opera.
Quanto etico possa essere avere degli”schiavi”che si spostano seguendo il lavoro come i lavoratori forzati della Todt,per ricordare un brutto termine dell’epoca nazista,è tutto da vedere.
Infatti nonostante la cosiddetta globalizzazione pochi sono coloro tra gli operatori che si sono spostati con gli impianti ad est,o troppo pochi in relazione al numero degli abitanti dei paesi dell’ex blocco comunista,i quali alla fine,hanno dovuto trasferirsi qui da noi se volevano mangiare.
Sicuro che con un impiego e delle entrate se ne stavano ben meglio a casa loro.Un po’ come successe agli immigranti Turchi in Germania,ne son rimasti,ovvio,ma moltissimi coi risparmi si sono fatti imprese a casa loro.
Per rispondere invece alla sinistra francese ed alla guerra minacciata alla finanza,rispondo in altro modo.
Intanto quando la Fed dava soldi a mani basse a banche ed industrie per non far andare alla malora il paese,creando lo stimolo ai consumi,la BCE ancora con Trichet al vertice,si vedeva obbligata dai membri tedeschi del consiglio di amministrazione a tirar su i tassi per tema d’inflazione,col risultato che chi aveva da pagare debiti con le banche, a fine mese si trovava sempre meno soldi in tasca.
Infine prestar soldi è un mestiere sia da banche come da stati,e tutti vagliano dei bilanci regolarmente controllati prima di dar corso a dei finanziamenti,poi..se i bilanci valgono quello che valgono,non prendetevela con me e con la finanza.
Bensì con la ragionera o il ragioniere della vostra amministrazione che avete ammaestrato voi.
Segue,infine il tema della flessibilità .. quando tutte le leggi fatte per tenere i giovani occupati almeno dai tre mesi ai sei si sono rilevate per quanto sono..ovvero..un fallimento.Non poteva essere diverso.Quanto tempo ci vuole a formare un impiegato che sia produttivo..in un’azienda?
Nessuno dei trimestrali sapeva lavorare per mancanza di adeguato addestramento.Che novità.Chi saprebbe fare meglio?
Adesso andiamo in Asia.
Ma non per investire in stabilimenti come hanno fatto i nordamericani che vogliono rifornire il mercato locale bensì per chiedere,supplicando,di venire ad investire qui da noi di dove già se ne erano andati tempo addietro altri stranieri per la solita regolamentazione antiquata sull’impiego e sulla giustizia civile.
Le cose possono girare storte per tante ragioni,anche per l’assenteismo,ma difficilmente troverete un “buon” padrone che mandi via un dipendente specializzato che sappia fare bene il suo mestiere.
Soprattutto a casa dei padroncini che puntano sull’avere pochi addetti e produttivi al massimo, stimolati da premi vari..in grigio.
Se non investi in un’azienda sarà difficile creare nuovi posti di lavoro,e qui il nostro industriale al contrario dell’agricoltore è sordo e muto e pure cieco,spera ed attende infatti sempre qualche bell’ incentivo statale che gli dia una mano.
Meno produci,più la lista degli scompensi di uno stato, tra entrate ed uscite,aumenta.
Non si investe se non il minimo indispensabile,e si chiedono sovvenzioni come è stato fatto per le rottamazioni che alla fine costano solo al contribuente.Che le si faccia pure per una causa giusta non è una scusa valida per ciucciare sempre alla greppia della mamma e del papà.
Anche perché di richieste di denaro per mille altri interventi non ne mancano mai sul tavolo dei capi,ma bisognerebbe poter stampare di nuovo soldi come si faceva sino all’ingresso nell’Euro per averne per ogni uso,svalutando ogni due per tre e poi trovarsi però conciati a lamentarsi che il tasso di cambio contro la moneta unica ci ha visti ben penalizzati.
Adesso certi politici reclamano altri sgravi fiscali per l’industria,come se in cassa ci fossero rimasti soldi per soddisfare tutti,dimenticando che il professore si è messo in viaggio in giro per il mondo anche per elemonisare sottoscrizioni ai nostri titoli di stato,cioè quella carta che rappresenta la liquidità finanziaria necessaria per pagare stipendi agli statali ,interessi sui debiti,fatture a chi ha lavorato per lo stato e quanto altro utile per tirare a fine mese dell’apparato organizzativo.
Di qui questo nuovo culto della personalità attribuito al professore,si gioca la faccia..chiedendo..ma il peggio verrà dopo..cioè quando arriverà il momento di rimborsar gli schèi..e lui conterà di non essere più al timone..in quel momento,per non finire come i politici greci ai quali cosa è poi successo?
Nulla di nulla,e giustamente.
La Ford,leggevo,oltre a salvarsi dalla bancarotta nel 2008,con i soldi che incassava fatturando, dapprima ha pensato a limare i debiti fatti per investimenti in nuove tecnologie,e poi a remunerare gli azionisti.
Un’azienda cotta finirà infatti col chiudere e non potrà più pagare dividendi,ma da noi,semi bollita o meno che essa sia,guai se non si restituisce d’immediato chi ci ha messo dentro al capitale le classiche due lire.Son soldi presi a prestito,per non utilizzare i propri che se andassimo a vedere li trovi nel mattone ed a disinvestire ora ci lascerebbero giù anche le mutande.
E le banche nel frattempo ti stàn sotto.
Alla fine,i cosiddetti cavalieri coraggiosi..si sono buttati nell’avventura di attraversare il Rio Grande grazie ad uno stato che pur di far fuori anche i gioielli di famiglia come cosa estranea,cioè non pagata dalla propria generazione, ha favorito chi voleva già che lui non era in grado di gestire e neppure di valutare le specie messe in vendita.
Adesso lo stato è in concorrenza coi privati per rosicchiare la liquidità in giro per il mondo.Di qui e dalle nuove imposte nasce la recessione pilotata.
D’altro canto o aumenti le tasse per far fronte agli esborsi di cassa o fallisci.
Mentre negli Stati Uniti ne stan venendo progressivamente fuori dalla crisi con continue riassunzioni,da noi gira al contrario,ed il mercato messo alle strette non è più in grado di consumare adeguatamente per mancanza di lavoro e di salari.Quindi oltre a non aver lavoro sei obbligato a non potere consumare.
Ed allora addio stimolo.
Draghi richiama alla flessibilità per creare posti nuovi,ma non puoi assumere dei tirocinanti che non sanno fare nulla per poi doverli licenziare quando hanno imparato a fare un mestiere.E’ frustrante per il giovane impegnato,come per gli anziani in ditta che gli trasmettono le loro conoscenze del lavoro.
Ma dato che i direttori sono a mille kilometri dall’ufficio coinvolto,e sanno solo far quadrare dei numeri senza capire molto dell’articolo trattato dall’impresa,non conoscono neppure le esigenze dell’azienda, presi come sono in riunioni con gente che ne sa ancora meno di loro.Emettono degli anonimi comunicati dove chi già sa per avere imparato, e potrebbe produrre,esce dall’impiego per cedere il posto a chi non sa,ma ha un costo inferiore e una produttività prossima allo zero.
Questo è divenuto il copione imposto dai tiranni della matita ai vertici aziendali, fan sì che anche le aziende in buono stato finiscano con il diventare dei rottami perché se i conti sono a posto,però di utili non se ne vedono per il lavoro fatto male,le aziende progressivamente saran costrette ad uscire dal mercato.
E’ il trionfo del burocrate preparato ad Harvard, su chi sa fare il proprio mestiere imparato con 30 anni di ufficio sulle spalle.
In realtà in America i soldi comuni prestati dalla Fed sono stati distribuiti alle imprese dove era necessario seminare per poi raccogliere, da loro non ci sono tante regole,da noi,al contrario,ce ne son talmente tante da renderne impossibile l’applicazione.
Il consiglio di amministrazione della BCE dovrebbe essere sostituito da dei tecnici non facenti parte della UE. I quali siano talmente degli estranei dal non rendersi influenzabili alle richieste dei politici.
La BCE deve essere in grado di saper riconoscere le differenze che esistono a livello industriale tra paesi membri.La grande industria meccanica tedesca,o chimica,non ha nulla a che spartire col manifatturiero italiano da 50 dipendenti per unità lavorativa.
Per cui non capisco l’allarme della Confindustria come pure quello sindacale che si rivolgono alla Germania per ricevere la luce del faro.Sono due sistemi industriali che hanno poco in comune.
Se aveste potuto rendervene conto,alla caduta del muro,l’est europa si riempì di auto,frigoriferi,tivvu,lavatrici,e quanto altro mancava di primario per la casa, da Francia e Germania.
Loro potevano infatti cedere o dei prodotti quasi appositi, fatti in economia od offrire delle condizioni di prestito con rischi commerciali tali a cui le nostre banche commerciali non potevano arrivare.Ma avevano uno stato dalla loro, con la cassa in ordine per poter finanziare gli acquisti altrui ed assicurarne i crediti.
Queste sono alcune tra le differenze che rendono l’Europa complicata da comprendere e divisa.
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