Polemiche per il varo di: Vieni via con me, il programma di Fabio Fazio con Roberto Saviano che potrebbe non andare in onda. Motivi? Le incomprensioni tra i produttori della trasmissione televisiva e i vertici della Rai.
Il direttore generale Mauro Masi, smentisce “nella maniera più ferma e decisa” quanto pubblicato questa mattina da alcuni quotidiani in merito alla trattativa relativa agli ospiti del programma. “Non c’e’ alcuno stop ma soltanto un doveroso approfondimento – spiega Masi in una dichiarazione – portato avanti dagli uffici competenti, come e’ giusto che sia, in merito a richieste economiche per la Rai molto significative”.
Quindi il programma di Rai3 previsto in 4 puntate andrà in onda nel tardo autunno e sarà affidato a Roberto Saviano e Fabio Fazio, almeno stando a quanto emerge dalle ultime informazioni.Dopo il pasticciaccio di Michele Santoro, che ha fatto discutere con il suo vaffa ad Annozero, ecco che per la televisione pubblica arriva un altro nodo da sciogliere. Un nodo non semplice da disfare perché si va a toccare il diritto di “manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, come cita l’art.21 della Costituzione italiana, che si fonda sul pensiero della “libera e plurale” informazione come fondamento di ogni democrazia;
E’ necessario condannare ogni forma di “censura” della libertà di informazione e di manifestazione del proprio pensiero che rimane uno dei mezzi per realizzare o garantire la libertà in assoluto. E’ un principio, dunque, ineludibile e non può che organizzarsi attraverso la diversità e il confronto delle opinioni, dei pensieri e del rispetto, quali che siano le idee e le
sensibilità che le animano.E’ impossibile pensare una democrazia senza libertà di pensiero, intesa in senso moderno e una democrazia che sia priva di questa libertà, è destinata semplicemente alla morte.