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Doppio incarico vietato, ma…

Creato il 21 giugno 2011 da Quattroparole

Un’altra vergognosa pagina della storia parlamentare del nostro Paese si sta consumando in queste settimane: certamente non è la più grave anomalia tra tanti scandali, ma è emblematico dell’arroganza della Casta di fronte a scelte che dovrebbero essere automatiche e che invece divengono motivo per incamerare altri quattrini.

L’art. 122 della Costituzione è chiaro: non si può essere consigliere regionale e deputato o sindaco di una grande città.

 

“Fare il sindaco di Torino è per me un impegno per la vita. Un impegno che io ho assunto con convinzione e quindi mi dimetterò dal Parlamento non appena verranno espletate le procedure di insediamento del consiglio e della giunta comunali»: lo ha detto oggi il neo sindaco di Torino”, Piero Fassino.

Finora Fassino non si era espresso sulla questione delle sue eventuali dimissioni dal Parlamento. Alla faccia della coerenza!!!

Assessore al Bilancio a Milano, parlamentare a Roma. Ad affermare che, probabilmente, non si sarebbe dimesso da deputato nonostante la nomina era stato lo stesso Bruno Tabacci in un’intervista al Corriere della Sera. Su Facebook, a fornire qualche spiegazione in più, è stato invece il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che tanto ha voluto Tabacci nella sua giunta: “Il contributo di un uomo come l’on Tabacci è non solo prezioso, ma anche indispensabile e sarebbe stato miope e di corto respiro rinunciare alla sua competenza. Bruno Tabacci è e sarà una grande e preziosa risorsa per Milano nell’ottica di quel civismo che è stato uno degli elementi chiave della mia campagna elettorale. Doppio incarico non significa affatto doppio stipendio; Bruno Tabacci non percepirà lo stipendio da assessore e ha già annunciato le sue dimissioni da ogni incarico di rappresentanza nel gruppo parlamentare che aveva assunto, rinunciando alle relative indennità”.

Ci dobbiamo credere? Intanto siede sia a Roma che a Milano.

Per non parlare del Presidente della Regione Piemonte, On. Roberto Cota, e l’On. Gianluca Buonnanno. Hanno così poco da fare nei loro rispettivi compiti se continuano ad essere contemporaneamente anche membri della Camera dei Deputati?

Sembra per lo meno singolare che il Presidente Cota, mentre veste i panni del moralizzatore e di chi vuole colpire gli sprechi, non si dedichi interamente al suo nuovo compito e dell’On. Buonanno, che pur rivestendo ben quattro cariche (Parlamentare, Consigliere regionale, Sindaco di Varallo e Vicesindaco di Borgosesia ), continua ad atteggiarsi a campione della nuova politica!

Ma tutti questi signori (e ce ne sarebbero molti altri) non si sono ancora accorti che esiste una esplicita ed evidente incompatibilità tra ruolo di consigliere regionale, presidente di regione, sindaco e quello di parlamentare nazionale? E allora cosa aspettano ad optare per una delle funzioni istituzionali? I cittadini, visto che li hanno votati, si attendono un po’ di chiarezza e soprattutto il rispetto delle regole. Basta con i rinvii e i sotterfugi.

Domenico Ascone

direttore di 4 parole…


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