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Dossier vicenda Enpap: il punto della situazione

Da Psychomer
by Matteo Radavelli on marzo 7, 2012

E’ passato solo un mese o poco più da quando un servizio esclusivo del Tg de La7 ha scoperchiato il calderone dello scandalo Enpap, ma le comunicazioni ufficiali, le voci e i gli articoli relativi a questa vicenda sono ancora tantissimi. Oltre alle decine di articoli su varie testate nazionali sono stati realizzati altri due videoservizi per il Tg de La7, l’Enpap ha inviato tre mail ufficiali ai propri iscritti smentendo le accuse, un’associazione che si occupa di politica professionale ha raccolto 8 mila firme con una petizione che chiede le dimissioni del CdA, i vertici di Enpap sono comparsi due volte davanti ad una commissione parlamentare di controllo per essere interrogati e nel frattempo la magistratura indaga…

Antefatto:  per chi non avesse seguito la vicenda la riassumiamo. L’Ente di previdenza e assistenza degli psicologi l’anno scorso decide di investire parte del suo patrimonio nell’acquisto di un immobile. L’immobile scelto è situato nel pieno centro di Roma e viene pagato 44,5 milioni di €, ma chi lo vende lo aveva acquistato poco prima per 26,5 milioni, molto meno!

Naturalmente le cose sono un po’ più complicate di così e alcune domande rimangono senza risposta.

La prima è: perché la Fimit, il primo proprietario, non ha venduto il palazzo direttamente ad Enpap? Ci avrebbe guadagnato molto di più dei 26,5 milioni che ha ricavato. Invece ha preferito venderlo al Senatore Conti che poi lo ha rivenduto, guadagnandoci bene.
Un’altra incongruenza è il fatto che il Sen. Conti non abbia dovuto sborsare una lira fino a quando non ha ricevuto l’anticipo dall’ente di previdenza degli psicologi. Sarebbe un po’ come se il concessionario che vi vende una macchina non vi chiedesse una lira prima che voi l’abbiate rivenduta…comodo no?
Ci sono poi retroscena più complessi suggeriti da un articolo recentemente comparso su L’Espresso: subito dopo aver incassato da Enpap un anticipo di 7 milioni di € il Sen. Conti ha distribuito soldi a destra e a manca (1 milione a Denis Verdini, 1 milione a un’istituzione religiosa bresciana, 750 mila € a un’amica…); si potrebbe semplicemente pensare che sia un uomo molto generoso, ma quello che insospettisce, secondo l’articolo de L’Epresso, è il fatto che in alcune intercettazioni telefoniche il senatore sembrava sapere, con largo anticipo, che l’affare di Via Stamperia sarebbe andato in porto e che lui avrebbe guadagnato bene.

Insomma l’ipotesi che viene suggerita tra le righe è che la vendita del palazzo non sia stata così trasparente come ce la vogliono far sembrare. Il tassello che per ora manca per spiegare tutta la vicenda è “che cosa ci avrebbe guadagnato il CdA di Enpap dall’aver comprato quel palazzo?”. Cioè, se la convenienza per il Sen. Conti è chiara, dov’è la convenienza per il CdA dell’ente?

In attesa che la magistratura trovi una risposta a questa domanda vi suggerisco di compilare questo modulo per scaricare il Dossier, realizzato in forma grafica, che spiega in maniera semplice la vicenda Enpap fin dal suo inizio; o di dare un’occhiata al mio blog.

Questo Guest Post è stato scritto da Davide Baventore.


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