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Dottor hamerHamer un dottore che ha sfidato la lobby medi...

Creato il 12 ottobre 2013 da Enrico74

medicina di hamer

Dottor hamer


Hamer un dottore che ha sfidato la lobby medica con le sue teorie all'avanguardia e ne ha pagato caro il costo con la prigione.

Medicina di Hamer


Un amico, conoscente, collega, sportivo, salutista, apparentemente in ottima salute, si ammala gravemente senza motivi apparenti. Oppure, l’amico ascetico e morigerato muore improvvisamente di infarto mentre il gaudente epicureo del gruppo sta benissimo….Oppure, il pensionato che ha lavorato per 40 anni senza fare un giorno di malattia da quando è in pensione si ritrova a combattere con acciacchi e malattie varie. Una terapia ha funzionato perfettamente per l’uno ma non ha avuto nessun beneficio sull’altro. Queste e mille altre storie fanno riflettere sulle luci e sulle ombre della medicina moderna. Nel ventesimo secolo si è passati da una medicina basata sull’esperienza e autorità del singolo medico ad una medicina basata sulle prove di efficacia valutate sulla base di grandi studi clinici, da cui nascono le linee guida che i medici devono conoscere ed utilizzare. Ma questi studi clinici, utili per valutare o confermare l’efficacia di un farmaco o trattamento, hanno il limite di dare risultati medi, statistici, validi per una popolazione, ma non altrettanto certi per il singolo malato.
Come posso curarmi?
In passato, soffrire di una qualunque malattia significava forse invalidità e morte ma nessuno aveva dubbi sul cosa fare: si andava dall’esorcista, dal prete, dal dottore e ci si affidava con fiducia alle sue cure. Oggi, avere una malattia necessita di molte decisioni difficili tra cui la scelta di come curarsi: quale struttura? Quale medico? Quale terapia? A volte qualcuno si chiede anche con quale medicina. Informarsi è la chiave della scelta.

La Nuova Medicina Germanica del dottor Hamer 


La Nuova Medicina Germanica è così chiamata perché “nuova” rispetto a quella tradizionale. E “Germanica” sia perché Il dottore Geerd Hamer è tedesco, sia perché si richiama alla tradizione dei Germani la cui cultura (indo-germanica), contrariamente alla nostra cultura, non parla di espiazione e sofferenza. Secondo Hamer la natura è madre e non matrigna, quindi non è pensabile che faccia qualcosa di “maligno” (come un tumore) ai suoi figli. Tutto ciò che fa è sempre per il bene dell’individuo e della specie. La Nuova Medicina Germanica si fonda su cinque leggi biologiche che spiegano i criteri secondo i quali ogni malattia si genera e si sviluppa contemporaneamente nella psiche, nel cervello e nel corpo. Queste leggi sono valide per qualunque essere vivente e per tutte le malattie che sono parte di un programma biologico composto da due fasi: fase attiva e fase di risoluzione. Attraverso queste cinque leggi è possibile rispondere alla domanda: 'perché esistono le malattie?' Ma anche alla domanda del singolo: 'perché io mi ammalo?'
Perché ci ammaliamo?
Il dottor Hamer si pose questa domanda circa 35 anni fa quando dopo la morte violenta del suo figlio minore Dirk sviluppò un tumore al testicolo sinistro. Questa malattia, che curò nel modo tradizionale, comparsa subito dopo il grave lutto, gli fece nascere il sospetto che il lutto e il suo tumore fossero in qualche modo correlati. Fu, forse, per cercare di lenire l’insopportabile dolore per la perdita del figlio che si gettò in un intenso lavoro di ricerca, che lo portò a intervistare moltissime donne ricoverate per tumore ovarico nella clinica dove lavorava. Da questi colloqui emerse un fatto inaspettato: tutte queste donne riferivano un grave lutto occorso nel periodo precedente la comparsa del tumore. Da questa iniziale correlazione parte la storia della Nuova Medicina Germanica e delle sue 5 leggi biologiche (le leggi sono presentate in fondo a questo articolo): con la scoperta di queste leggi si capovolge il concetto di malattia che, da inaspettato colpo del destino, diventa mezzo per superare un conflitto biologico che altrimenti non si saprebbe risolvere.
L'origine della malattia
Per Hamer la malattia è la risposta immediata che il cervello fa partire in seguito ad un conflitto biologico, cioè un evento inaspettato, vissuto come un trauma che ci coglie impreparati ed a cui non siamo in grado di reagire efficacemente. Hamer parla di DHS, acronimo che sta per 'Dirk Hamer Syndrome': Dirk era suo figlio, ucciso nel famoso caso di cronaca che tra i protagonisti ha visto Vittorio Emanuele di Savoia. DHS è l'evento che ci sconvolge, che rovescia il tavolo. Come la morte di un figlio, appunto.
Hamer dice: rispondiamo al trauma in due fasi
La risposta/malattia all'evento sconvolgente è parte di uno speciale 'programma biologico' naturale (SBS: programma speciale, biologico, sensato) finalizzato alla sopravvivenza. Durante la prima fase della malattia, dopo il trauma, si entra in una fase di conflitto in cui stiamo cercando una soluzione. Si ha una prevalenza del sistema nervoso simpatico (simpaticotonia) che provoca, in generale, riduzione dell’appetito, insonnia, continuo rimuginare sul conflitto, arti freddi, tendenza all’aumento della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa, degli zuccheri nel sangue. E' la condizione che predispone l’individuo alla lotta o alla fuga. A conflitto risolto, trovata quindi la soluzione, il cervello dà ordine al programma di passare alla seconda parte che è la fase di riparazione/risoluzione, caratterizzata da una prevalenza del sistema nervoso parasimpatico (vagotonia) in cui compaiono grande stanchezza, ipersonnia, desiderio di stare tranquilli, associati a riduzione della frequenza cardiaca, pressione del sangue, glicemia, eventualmente con comparsa di edemi, febbre. Questa fase, una volta, la chiamavamo convalescenza. Questa seconda fase di vagotonia e riparazione viene divisa in due parti, A e B, da una breve ripresa della fase attiva chiamata Crisi Epilettoide (CE). Qualunque DHS provoca una risposta immediata di cervello e corpo ma se il conflitto e la risoluzione sono brevi non si manifesterà nessuna malattia.
Un esempio di DHS
Sono in macchina e improvvisamente vedo un Tir che invade la mia corsia e si sta rapidamente avvicinando: questa è una DHS. Cioè è un evento improvviso inaspettato che mi prende in contropiede, mi paralizza, mi sconcerta ('sono nel panico'). Mi rendo conto che, se non accade qualcosa, se non riesco a reagire, posso morire. Il tutto accade in frazioni di secondo. Nello stesso istante in cui ho avuto la DHS, cioè ho visto il TIR che mi sta arrivando addosso, è partita la risposta del cervello e del corpo e inizia la fase simpaticotonica. Il cuore batte più veloce, i miei riflessi diventano più rapidi: con un colpo d’occhio vedo uno spazio sfruttabile alla mia destra, scalo di marcia, accelero, cambio corsia e, continuando ad accelerare, evito di un soffio l’auto che stava arrivando. Il Tir mi passa vicino ma sono salva. Fine della fase attiva o di conflitto (ho risolto il problema) ma inizia la fase post-conflitto o vagotonica: cominciano a tremarmi le gambe, devo fermarmi, mi viene da piangere, mi sento svenire… poi improvvisamente ripenso a quello che è successo e per un attimo sento l’adrenalina che scorre e mi viene voglia di inseguire il Tir e mollare un pugno sul naso al guidatore (Crisi Epilettoide): ricompare la simpaticotonia e rivivo, in un attimo, il momento della DHS. Dopo la crisi epilettoide mi sento meglio e sono in grado di riprendere a guidare.
La malattia : quando non riusciamo a uscirne
Non tutte le DHS provocano malattie. Infatti, è la gravità del trauma (DHS) e il tipo di emozione con cui reagiamo ('sentito biologico') che determina la gravità e il tipo di malattia, oltre che la sua localizzazione nel corpo. La DHS può essere un piccolo conflitto e quindi provocherà disturbi lievi, oppure la DHS può essere un grave trauma che scatenerà una malattia importante; se non c’è conflitto non vi è malattia. Infatti, ogni giorno risolviamo problemi e conflitti, affrontiamo situazioni difficili, superiamo crisi imparando qualcosa, migliorando noi stessi e la nostra specie, e questo non ci fa ammalare ma ci dà la carica e ci fa sentire forti e capaci. Se, però, incontriamo un problema, un trauma, un conflitto per noi irrisolvibile ci blocchiamo. Tuttavia, il Karma, Dio o la vita stessa ci chiedono, per non diventare un inutile fardello per noi stessi e per la nostra specie, di trovare un modo per proseguire nella nostra evoluzione personale: se da soli non ci riusciamo la natura viene in soccorso attivando il programma/malattia adeguato. Se, nonostante tutto, non siamo comunque in grado di uscire da questa impasse e andare avanti, diventiamo inutili dal punto di vista dell’evoluzione sia personale che della specie.
Il programma automatico (SBS)
Gli shock biologici, le DHS, attivano quindi speciali programmi biologici (SBS), cioè soluzioni, trovate dalla natura nel corso di milioni di anni, a shock, eventi potenzialmente pericolosi. Lo scopo è di proteggere l’individuo, la specie, la vita, consentendo la sopravvivenza e l’evoluzione. Le scelte risultate vincenti sono diventate un “programma automatico” che si avvia ogni volta che l’organismo, sia esso unicellulare, rettile o mammifero, si trovi a dover affrontare problemi analoghi.
L'idea di Hamer: la malattia era una soluzione per sopravvivere
La vita si è sviluppata in acqua: 4 miliardi di anni fa comparvero i primi esseri viventi unicellulari, i procarioti; 1600 milioni di anni fa comparvero i primi organismi pluricellulari; circa 500 milioni di anni fa comparvero i pesci, i trisavoli dei pesci moderni. Gli animali anfibi comparvero circa 100 milioni di anni dopo cioè 400 milioni di anni fa. Noi, come Homo sapiens, arriviamo molto dopo, solo 200 mila anni fa. Sulle spiagge di questi oceani primordiali finivano numerosi pesci che non riuscendo a ritornare in acqua morivano soffocati sulla battigia. La natura, Madre Natura, per lungo tempo (milioni di anni), attraverso prove ed errori ha cercato una soluzione per salvare questi pesciolini. Infine, sviluppando un agglomerato di cellule formate da un nuovo tessuto, capace di utilizzare l’ossigeno nell’aria, scoprì che questi pesci sopravvivevano più spesso. Quel tessuto, oggi, lo chiamiamo polmone. E noi cosa centriamo? Secondo Hamer un grave trauma emotivo (DHS) in cui il nostro 'sentito biologico' è uguale a quello del pesce sulla spiaggia attiva una analoga risposta nel nostro organismo. Sono in questa situazione difficile/drammatica, mi sento soffocato, mi manca l'aria e ho paura, terrore di morire. Il programma sensato e speciale (SBS) che la natura ha trovato vincente per la sopravvivenza del pesce si attiva anche in noi. Si crea quindi un agglomerato di cellule di tessuto polmonare, che, come nel caso del pesce, ha lo scopo di farci respirare e quindi sopravvivere … che oggi chiamiamo tumore.
Evoluzione della malattia
Il programma speciale (SBS) inizia provocando uno stato di allarme nell’organismo: infatti, siamo di fronte ad un pericolo quindi tutto deve essere pronto per l’attacco o la fuga, (prima fase: simpaticotonica). L’allarme cessa con la soluzione del conflitto cui segue la fase di recupero e riparazione (seconda fase: vagotonica). A seconda del “sentimento” scatenato dalla DHS, e quindi dall’area cerebrale attivata, si possono avere a livello organico due modalità di comportamento, completamente diverse. Se l’area cerebrale attivata (Focolaio di Hamer) si trova nel cervello antico (Paleoencefalo: tronco cerebrale e cervelletto) nell’organo corrispondente si avrà una crescita cellulare durante la fase di conflitto attivo e distruzione cellulare nella fase di riparazione. Al contrario, se l’area attivata si trova nel cervello nuovo (Neoencefalo: midollo cerebrale e corteccia), nell’organo corrispondente si avrà distruzione cellulare nella fase attiva e crescita cellulare nella fase di soluzione.
Un esempio di conflitto che può causare la malattia
Vediamo, per esempio, che cosa accade nel Neoencefalo di fronte ad un certo tipo di conflitto. Il midollo cerebrale, parte del Neoencefalo, gestisce i conflitti di svalutazione di sé, del non riuscire, del non essere adeguati, ma anche quelli relativi a certi aspetti della sessualità. In fase conflittuale si avrà una perdita di sostanza negli organi interessati. In fase di riparazione, avremo riempimento, ricostruzione delle zone in cui c’è stata perdita di sostanza e quindi sarcomi, lipomi, fibromi, cisti….Il senso biologico è il rafforzamento dell’individuo e del gruppo. Il dolore è in fase di riparazione.In questa categoria ricade anche l’osteoporosi, una malattia caratterizzata da una riduzione del calcio nelle ossa con conseguente aumento della loro fragilità e predisposizione alle fratture, colpisce prevalentemente donne in menopausa. Le cause sono legate alla diminuzione di estrogeni, ma anche a farmaci (corticosteroidi), problemi renali, immobilizzazione forzata e altro. L’osteoporosi, però, colpisce molte donne ma non tutte, e colpisce anche una percentuale, modesta, di uomini. Secondo Hamer la causa dell’osteoporosi è legata a un “conflitto di svalutazione di sé” che può essere innescata da un’offesa inaspettata, da fallimenti nel lavoro, nello sport o a scuola; oppure da un sentimento generale di inadeguatezza, incapacità …Le zone colpite dipendono sempre dallo specifico tipo di svalutazione. Con la menopausa alcune donne si sentono fisicamente, sessualmente meno attraenti (allora vengono colpite le vertebre lombari, le anche). Altre donne si sentono meno utili o inutili per i figli ormai indipendenti. Alcune si sentono globalmente inadeguate (viene colpita tutta la colonna). La DHS, che scatena il senso di svalutazione, provoca, durante il conflitto attivo, decalcificazione delle ossa (indolore). In fase di soluzione del conflitto, cioè quando torna l’autostima, inizia la ricalcificazione dell’osso (processo doloroso). A riparazione completata l’osso è più forte di prima. Ma questo – fa notare Hamer – è biologicamente utile perché, in caso di nuova DHS con nuova decalcificazione, il nostro osso sarà più robusto ed è meno probabile la comparsa di fratture. La malattia, nella sua essenza, è uno stratagemma della natura per aiutarci a sopravvivere.
Un altro modo per pensare alla nostra malattia (e combatterla)
Come abbiamo visto, le leggi di Hamer ricompongono l’unità mente-corpo. Danno spazio alle ragioni dei sentimenti, delle emozioni. Ogni individuo è unico pur all’interno della specie: la malattia e il dolore cessano di essere tradotti in numeri, di costituire statistiche su casi clinici. La malattia, così come la morte, diventa un processo comprensibile anche se non meno doloroso. La conoscenza della Nuova Medicina non eviterà la malattia ma, forse, farà riflettere su un modo diverso di concepire la malattia e potrebbe aiutarci a non sprofondare nella disperazione quando tocca a noi. Può aiutarci a trovare coraggio e speranza per vivere giorno per giorno con una malattia cronica, evitando l’uso continuo e indiscriminato di farmaci …. Può portarci a ritenere che la battaglia contro la malattia deve essere combattuta, perché dentro di noi abbiamo le risorse per farlo.
«Chi s'abbandona al dolore senza resistenza o si uccide per evitarlo o abbandona il campo di battaglia prima di aver vinto». Napoleone Bonaparte

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