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Dov’è che abbiamo perso il filo?

Creato il 02 febbraio 2011 da Andreapomella

Dov’è che abbiamo perso il filo?È mercoledì e da una strada laterale vedo il cielo limpido. C’è solo qualche striscia di nuvola che compare qua e là. La luce è quella bassa di febbraio. Per la strada sta passando una donna con un fazzoletto in testa, è una figura che sembra provenire da un altro tempo. Le donne in città non portano più i fazzoletti sulla testa, queste erano vecchie abitudini di una volta. La stessa donna l’ho incontrata due giorni fa, tornando da lavoro mi ero fermato in libreria, poi sono passato in farmacia, la donna era in fila davanti a me. Quand’è stato il suo turno ha sciorinato una lunga lista di medicine, ha detto che erano per suo marito. – Oggi è il suo compleanno, – ha poi aggiunto. Il farmacista si è chinato sulla tastiera del computer. – Auguri, – ha detto distrattamente. La donna ha accennato un sorriso. Il farmacista si è aggiustato gli occhiali sul naso. – Come festeggiate?, – le ha chiesto voltandosi a recuperare le medicine nella grande cassettiera alle sue spalle. Lei si è girata verso di me, mi ha sorriso. – Come vuole che festeggiamo? Con queste, – ha sussurrato appallottolando sul bancone la lista delle medicine. Un minuto dopo ha pagato il suo conto, ha salutato ed è uscita. Oggi il marito della signora ha un anno in più. Non sa che appena due giorni fa sua moglie ha tratteggiato gli ultimi suoi anni di vita con tanta delicatezza, indirettamente, semplicemente arrotolando un foglietto di carta con su scritto un elenco di medicine. Possibile che la vita di un uomo si riduca a questo? Lui adesso è lì, da qualche parte in questo quartiere, che vorrebbe chiedere a sua moglie: – Dov’è che abbiamo perso il filo?

 


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