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DOVE C’E’ GIGIONE NON C’E’ PROBLEMA (2008) di Stefania Spanò e Ivano De Simone

Creato il 23 gennaio 2012 da Close2me

DOVE C’E’ GIGIONE NON C’E’ PROBLEMA (2008) di Stefania Spanò e Ivano De SimoneMille euro complessivi di budget, 4 mesi di riprese ed una postproduzione minima per un documentario fieramente autoprodotto, tutto incentrato sull’ascesa del più grande fenomeno trash del panorama musicale Italiano degli ultimi anni: Gigione (al secolo Luigi Ciaravola).
“Primi passi e consacrazione del re del folk dance godereccio che in un’Italia agreste, dimenticata dai manuali di antropologia, si concede il lusso di un concerto a sera giungendo nei paesi del centro-sud mal collegati ai grandi nuclei urbani. Un selfmade man poco conosciuto con un impero economico da fare invidia ai suoi colleghi più blasonati e un’ intelligenza mediatica ingenua ma efficace”
Primo merito dei giovani autori è l’aver riempito un gap cronachistico affatto marginale, di cui è indubbiametne vittima la nuova corrente neomelodica partenopea. Necessitava in sostanza un’opportuna, approfondita e sincera messa a fuoco sulla sua decisiva evoluzione: l’immagine, la comunicazione televisiva, il passaparola e soprattutto la capacità di intercettare il più vasto pubblico possibile divengono i nuovi diktat di un approccio sofisticato al business musicale, benché pervicacemente distante anni luce da ITunes e dai concerti 3D in edizione limitata. Gigione e la sua futura spalla (nonché figlio) Jo Donatello, sono intrattenitori puri che trovano nelle feste patronali e nelle sagre di paese l’audience più ricettiva e fedele, affamata di ritmiche semplice (ma sempre accattivanti) e testi che giocano maldestramente su doppi sensi, vernacolarità spiccia e spiritosaggini da bar. Un mix geniale, che muterà progressivamente fino ad abbracciare – questa volta col massimo rispetto – tematiche religiose estremamente care al pubblico. E non a caso è proprio quest’ultimo il vero coprotagonista del documentario: volti pasoliniani di incredibile umanità, che sostengono Gigione con devozione sincera ed incondizionata. Uomini e donne che imparano a memoria i brani, fanno bootleg dei concerti con il registratore dei nipoti ed assistono allo spettacolo dopo dieci ore di lavoro in fabbrica, come afferma una fan abruzzese. Spanò e De Simone lasciano scorrere senza inutili ridondanze le situazioni contingenti che gravitano attorno ad ogni concerto-evento del cantante napoletano, permettendosi solo il vezzo di intervallare i momenti live con qualche dichiarazione dell’interessato sulla propria carriera (l’importanza di un’organizzazione capillare, persino nel posizionamento dei manifesti e qualche interessante aneddoto sulla nascita di brani come “A campagnola” e “Padre Pio”). Non mancano poi estratti dall’unico film interpretato da Gigione e Jo Donatello, Grazie Padre Pio (2001) per la regia di Amedeo Gianfrotta, che ben completa il quadro professionale di un artista inequivocabilmente a tutto tondo. Dove c’è Gigione non c’è problema è in definitiva una testimonianza originalissima, spassosa ed interessante su un “caso musicale” più unico che raro. Purtroppo il documentario non ha trovato una distribuzione ufficiale, ma fortunatamente è reperibile con facilità online.


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