Magazine Cucina
Abbiamo quindi vagato un po' alla cieca tra le recensioni delle guide di viaggio, i menù affissi in vetrina che ci hanno particolarmente attratto, qualche bella scoperta e un paio di sonore delusioni. Il più delle volte, optando per i ristoranti etnici (anche per il costo vantaggioso).
E se il ristorante magrebino Noumidia, vicino al mercato De Pijp ci ha lasciato piuttosto insoddisfatti (non servono alcolici e pasteggiare con il thè sarà anche culturalmente corretto, ma dopo una lunga camminata vuoi mettere un bel boccale di birra...), un pochino affamati e con un conto che ci è sembrato esagerato per quanto avevamo ordinato.Comunque, se volete provarlo:NoumidiaVan Woustraat, 51044 AA Amsterdamwww. eetcafenoumidia.nl
Una bella esperienza, sia come cortesia, accoglienza, qualità e quantità delle pietanze, l'abbiamo invece vissuta al ristorante indiano Taj Indian Restaurant, non distante dalla sede della birra Heineken, dove abbiamo optato per una cena a menù fisso (54€ in due) con innumerevoli portate, intriganti ed appetitose.Taj Indian RestaurantMarie Heinekenplein 11072 Amsterdam
Al ritorno dall'escursione a Zaanse Schan (avevamo mangiato solo un panino) ci siamo infilati da La Place, tavola calda simile al Flunch o al Ciao dei nostri centri commerciali: tante isole dedicate alle diverse portate, servizio self service, alcune cotture espresse, grande scelta di verdure e legumi, piccola caffetteria. Non sarà un ristorante a 5 stelle, ma noi ci abbiamo cenato molto bene spendendo quasi un'inezia (25 euro in due: due grandi bistecche con patate, insalate miste e verdure grigliate, dolcetto e birra)!La PlaceKalverstraat 201-2031012 XC AmsterdamIn piena crisi di astinenza da pasta, Francesco per l'ultima sera del nostro soggiorno ad Amsterdam ha scelto (ed è stata un'ottima scelta!) un piccolissimo locale poco distante dall'hotel che, più che un ristorante, sembrava una cucina di casa: gestione italiana (due fratelli di origine pugliesi), gadget tricolori ovunque, il kitsch tipico delle trattorie degli anni '50 (tovaglie a quadretti, fiaschi di vino, vecchie pubblicità, fotografie del Vesuvio e del Colosseo...) olio extravergine di oliva, prosciutto e parmigiano esposti come tesori, bottiglie di vino rigorosamente italiano...Abbiamo cenato benissimo con costi corretti, coccolati e viziati dai proprietari tra fettuccine tirate a mano, pizze, caprese di mozzarella, prosciutto e affettati accompagnati da vino rosso (pugliese, ovvio!) e tante, tante chiacchiere. Per chiudere la piccola abbuffata con cui abbiamo salutato Amsterdam, un ottimo caffè Illy.Unica pecca del locale, non accettano le carte di credito o i bancomat, per cui ricordatevi di portare con voi del contante.Sapori Pugliesi (no carta credito)Weteringschans 187 Dh1017 XE Amsterdam[email protected]aperto dalle 11 alle 21.00Una parentesi la merita Marken, la piccola isola/penisola dell'IJsselmeer, dove abbiamo pranzato nella caffetteria-tavola calda vicina alla chiesa.Arredata gradevolmente in stile marinaro, con modellini di nave, cimeli di pescatori, complementi in tema navy, ci ha dato modo di assaggiare alcune specialità olandesi come i filetti di anguilla, le polpettine, i filetti di pesce fritto. Nella bella stagione sono molto apprezzati i tavoli esterni, in genere tutti occupati.De Verkeerde Wereld(Marken)Buurterstraat 20Ed infine arriviamo all'hotel che ci ha ospitato per 4 notti: ben collegato con la stazione centrale da due linee di tram è dentro la cerchia dei canali e vicino al quartiere Pijp, alla fabbrica della birra Heineken ed al quartiere dei musei (anche questi raggiunti a piedi con una bella passeggiata).L'hotel V Fredrericksplein è un hotel 3 stelle non propriamente economico, con parecchi pro e solo qualche nota negativa.Pro: hotel di design, arredi moderni, reception giovane, buona colazione, ottimi letti e tessili, i prodotti da bagno mi sono piaciuti tantissimo (ho fatto la faccia tosta e me ne son fatti regalare una manciata...).Nel pomeriggio si può chiedere tè e caffè gratuitamente al bar della lobby, da sorseggiare seduti sui divani della hall.Contro: ha diverse tipologie di stanze e le più economiche sono nel sottoscala e decisamente minuscole. Se invece si opta per le stanze Large o XLarge (si chiamano come se fossero taglie di vestiti e rispecchiano la misura...) sono vivibili.Noi avevamo una Doppia XL nel sottotetto mansardato: anche se l'ascensore arriva solo fino al piano sottostante ( e trascinare le valigie lungo le scale ripidissime delle case olandesi è un vero dramma...) in compenso dalla finestra godevamo di una vista magnifica: al tramonto tutti i tetti di Amsterdam diventavano incandescenti, con sfumature che variavano dall'arancio al rosso al blu notte fino ad assumere sfumature azzurre e violacee: mai visto prima uno spettacolo simile!La stanza era ampissima (quasi esagerata per due persone che fanno i turisti tutto il giorno), con grande divano e poltrona in pelle e acciaio. Il bagno, piccolo e un po' buio, aveva l'handicap di avere una bellissima e funzionale doccia a soffione fisso che, in assenza di bidet, non era praticissima... in compenso era sempre pulito, mentre ad esempio ho notato che i mobili, scuri e lucidi, alcune volte avevano un velo di polvere.Giudizio: a me è piaciuto parecchio, Francesco non si è trovato bene perché non avevamo l'armadio classico ma una sorta di contenitore su rotelle che sembrava quasi da campeggio (ma in realtà è di non so quale famoso designer...)Vi prego di notare (sigh!) il cuore di petali di rose - finti!- che ci hanno fatto trovare sul letto perché nella prenotazione avevo segnalato che era il nostro anniversario... ehm... very kitsch-romantic!
Hotel VWeteringschans 1361017 XV Amsterdam
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