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Dove sarei smentito?

Creato il 17 ottobre 2011 da Malvino
Lunedì scorso, in un post dal titolo Il maggioritario sturziano, ho osato contestare una affermazione fatta da Marco Pannella nel corso di uno dei suoi interventi al Comitato nazionale di Radicali italiani: «Sturzo fa l’esperienza in America e torna antiproporzionalista, uninominalista e presidenzialista». Ho detto che si trattava di una sciocchezza e, attingendo a fonte che mi è parsa attendibile (i 14 volumi della sua opera omnia), ho spiegato che, «quando Sturzo torna dall’America, nel 1946, è ancora un fiero sostenitore del sistema proporzionale, del quale vanta addirittura di essere stato il padre nel 1919, e invece cambia idea solo molto tempo dopo: per sua stessa ammissione, è non prima del 1950 che comincia ad aver dubbi sul proporzionale, per poi farsene fiero oppositore solo dopo il fallimento della cosiddetta “legge truffa”, che è del 1953»In quanto allo “Sturzo presidenzialista”, ho detto che questa ipotesi era già stata formulata da intellettuali alla corte di Silvio Berlusconi, nel 1996, per essere subito scartata come assai azzardata, oltre che patentemente strumentale, da uno studioso del calibro di Gabriele De Rosa. Bene, pare che Marco Pannella si sia molto risentito del fatto che io abbia osato citare gli scritti di Sturzo, quello originale, contro il  suoSturzo, quello che gli torna comodo a inventarsi un cattolicesimo liberale di antica tradizione bipolarista, per una meschina operazioncella di bassa politica (tentare di sabotare il referendum sul Porcellum: solo i referendum promossi dai radicali sono belli, gli altri sono tutti brutti). 
Molto risentito, ma incapace di produrre una obiezione validamente documentata, che affida a tal Gabriella Fanello Marcucci. Si tratterebbe del parere di persona autorevolissima, ma a leggere il suo articolo (Notizie Radicali, 17.10.2011) non trovo alcuna smentita alle mie affermazioni, tranne che in un punto: forse non è dal 1953 che Sturzo comincia a spendersi in favore del sistema proporzionale, ma dal 1952, comunque ben 6 anni dopo il suo ritorno in Italia. E pensare che un brivido di fifa mi aveva percorso la schiena, sensibile come sono alle autorità nel campo, qualunque sia il campo. «Il lungo soggiorno in paesi anglosassoni aveva rafforzato il suo giudizio positivo sul sistema istituzionale lì praticato», eppure ancora nel 1951 – nota l’archivista – Sturzo si dichiara «contrario al voto di preferenza e al premio di maggioranza», per arrivare solo «dopo le elezioni politiche del 1958 [ad] una aperta condanna del sistema elettorale vigente ed un incitamento ad adottare l’uninominale maggioritario». E allora, di cosa stiamo parlando? Sturzo era in cuor suo un ardente antiproporzionalista fin dalla culla? No, di certo. Torna in Italia, nel 1946, da ardente antiproporzionalista? Può darsi, ma dell’ardore non si ha evidenza se non molti anni dopo. E allora di cosa stiamo parlando? Dove sarei smentito?   

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