Non posso farvi una colpa se non avete seguito la pluripremiata e acclamata serie TV Downton Abbey di cui sono già andate in onda tre stagioni. Vi capisco, anzi. Era programmata su Rete 4, il regno delle soap oltre che di prodotti non proprio di gran valore. L’emittente poi, ne ha trasmesse due stagioni facendone cenere e panni sporchi: episodi assemblati, ridotti da sette a quattro, pieni di tagli indecenti e irrispettosi nei riguardi del pubblico che, oltre a rendere incomprensibili alcuni passi, hanno eliminato del tutto alcune linee narrative.
Vi consiglio, quindi, di procurarvi le tre serie (la terza è inedita da noi, ma se tanto mi dà tanto…) in lingua originale, che è anche un piacere da ascoltare e semplice da capire, magari coi sottotitoli.
Potrete così entrare nelle vicissitudini della famiglia aristocratica Crawley e della nutrita servitù che vivono nella tenuta di Downton Abbey fuori Londra: i primi abitano i piani alti e i secondi, snob quanto quelli, i piani bassi. Come avevamo visto nel bel film Gosford Park di Altman. Potrete quindi rilassarvi e godere di storie accattivanti, di personaggi intriganti, di dialoghi brillanti, di colpi di scena, di musiche e location suggestive. Per non parlare degli interpreti, tutti di grande bravura, tra i quali spicca Maggie Smith.
Il racconto inizia nell’aprile 1912 con l’affondamento del Titanic e arriva, alla fine della terza stagione, al settembre 1922.
Non vi deluderà. E poi aspetterete con ansia anche voi come me la quarta stagione.