Pensavo di star facendo solo un giro ricognitivo attorno al mio albergo approfittando del sole estivo che scaldava il Maryland, e invece partivo per un’emozionante traversata nel tempo a bordo di una locomotiva a vapore.
Neanche fossi Michael J. Fox in “Ritorno al futuro”. Cammino random con gli auricolari dell’Ipod negli orecchi e penso ai progetti di avvenieristica editoria digitale che dovro’ discutere qui negli States: poi svolto all’angolo e mi ritrovo dritto dritto negli anni ’20 del secolo scorso, seduto dentro un vagone di terza classe che attraversa il Midwest.
Il luogo comune vuole che questo paese non abbia storia, ricordi, passato. Ma, a forza di dirlo, di tempo ne e’ trascorso, e anche gli Stati Uniti cominciano a vantare un album di fotografie e memorabilia piuttosto florido.
Ed e’ bello accorgersene cosi’, in maniera del tutto inattesa, camminando a caso, sotto il sole quasi estivo del Maryland, pensando di star facendo tutt’altro, in un pomeriggio di Aprile.
(N.d.R.: in questo post, gli aposrofi al posto degli accenti non sono dovuti ad ignoranza dell’autore, ma al fatto che esso e’ stato battuto su una tastiera USA, dove, notoriamente, i tasti delle lettere accentate non esistono).