Aspettavamo i playoffs e sono passati, aspettavamo il Draft ed anche quello è in archivio. Ora la grande attesa è per il grande basket mercato dei free agent: prima però non si può evitare di fare una valutazione su come le squadre hanno agito nella notte delle scelte lo scorso 24 giugno. Ovviamente la valutazione che faremo è in base ai giocatori chiamati rispetto ai bisogni delle squadre, e a come si sono effettivamente comportate, perchè è impossibile giudicare un giocatore senza averlo ancora visto all’opera tra i professionisti.
PROMOSSI
Certamente gli Washington Wizards: oltre alla scontata scelta di John Wall al #1, han preso da Chicago Kirk Hinrich, giocatore che può affiancare o cambiare Wall stesso, e con le altre due scelte han pescato Seraphin, che può restare in Europa, e Trevor Booker, ragazzo pronto subito con tanta energia, senso del rimbalzo e fisicità, nonostante sia undersized.
Promossi i Los Angeles Lakers: i campioni Nba avevano l’obiettivo di pescare il meglio in posizioni disagiate, la 43 e la 58. Si sono ritrovati Devin Ebanks, una sorta di Trevor Ariza che un anno fa era da lottery, e Derrick Caracter, lungo di grande temperamento che può dare intensità e rimpiazzare Powell nel roster. Super mosse di Kupchack.
Bene anche gli Oklahoma City Thunder. Il genio Sam Presti ha colpito ancora: avevano una necessità, un centro vero che difendesse il canestro. E l’han preso, Cole Aldrich da Kansas, senza perdere nulla, due scelte. Al secondo giro han chiamato Pleiss e Reid, lunghi che matureranno in Europa.
Voto alto anche per i Sacramento Kings. Nonostante abbiano acquisito Sam Dalembert, hanno preso il miglior lungo del Draft, per prontezza e talento, ovvero Cousins. Al secondo giro, non hanno fatto calcoli e han scelto Hassan Whiteside, drasticamente crollato, ma prospetto di grande potenziale per sostituire proprio Dalembert. Il reparto lunghi ora è sistemato per anni.
Si è mossa bene Portland: ha ceduto Martell Webster, progetto locale mai esploso, e ha portato a casa l’attaccante Luke Babbitt da Minnesota. Interessanti le scelte di Elliot Williams, che sostituirà Fernandez, e soprattutto di Armon Johnson, play di Nevada ex compagno di Babbitt, che pare l’ideale cambio di Miller.
Applausi infine per Orlando e Phoenix: i Magic, con la 29 e la 59, han preso Daniel Orton, centro acerbo ma che può crescere alla spalle di Howard, e Stanley Robinson, super atleta da Uconn che può diventare una sorta di Desmond Mason. I Suns, alla 46 e alla 60, hanno strappato due ali forti di impatto a rimbalzo come Lawal e Dwyane Collins.
BOCCIATI
Facile dire Warriors, ma è così. Ancora una volta han preso l’unico giocatore che già avevano in più copie, ovvero Ekpe Udoh, grande talento fisico, ma un clone di Anthony Randolph, Brandan Wright e Andris Biedrins, lunghi con braccia chilometriche e grande senso della stoppata ma che non sanno fare nulla in particolare. Dopo la cessione di Maggette l’ideale erano George o Aminu.
Incomprensibile anche la scelta di Paul George da parte dei Pacers, ovvero di un giocatore in cui hai l’uomo franchigia, cioè Granger. George è un’ala piccola molto intrigante, ma è una scelta senza senza considerando che i bisogni erano in tutti gli altri ruoli. La speranza è in Lance Stephenson, che alla 40 potrebbe essere uno steal colossale.
Difficile capire anche la scelta di Patrick Patterson per Houston. I Rockets, con l’incognita Yao Ming e la possibilità di uscire dal contratto di Scola, pescano un clone di Carl Landry, ovvero Patrick Patterson. La scelta è educata, ma a questa squadra servivano centimetri veri. Ok che i lunghi migliori se ne erano andati, però Sanders, Orton e Whiteside potevano garantire qualcosa di più dell’ennesimo undersized.
Da rivedere le scelte dei Knicks. Ok, si aspetta il re e si sceglieva alla 38 e alla 39 ma Walsh mi pare abbia capito poco del Draft. Rautins può starci perchè è giocatore intelligente e di sistema, con difesa e tiro, ma Fields?? Incomprensibile, soprattutto se ci sono ancora disponibili l’idolo locale Stephenson, Devin Ebanks, Gani Lawal e Willie Warren.
Chiusura con Milwaukee e Miami. I Bucks han pescato un ottimo lungo stoppatore come Sanders ma poi? Han chiamato tre lunghi veri come Hobson, Gallon e Jerome Jordan, quando qualcosa si poteva fare per il backcourt, considerando che Salmons è FA e Redd non si sa come torna dall’infortunio. Gli Heat sono concentrati sui FA, ok, però si poteva far meglio… Sono andati sul sicuro con tre seniors come Pittman, Varnado e Butler ma ci sono incognite: Pittman è un centro più largo che alto, Varnado è uno stoppatore super ma è poco sopra i due metri e in attacco è nullo mentre Butler è un buon tiratore e poco altro, che tra l’altro ha subito un grave infortunio al ginocchio.