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Dragon Ball Z: La battaglia degli dei – La recensione

Creato il 03 febbraio 2014 da Drkino

by · 3 febbraio 2014

A distanza di più di 12 anni dalla messa in onda italiana dell’ultima puntata dell’anime e dall’uscita dell’ultimo film cinematografico, arriva Dragon Ball Z: La battaglia degli dei, un nuovo film capace di rinnovarsi senza dimenticare però la materia di provenienza…

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Il Dio della distruzione Bills si è risvegliato dal suo “pisolino” di 39 anni. Una profezia gli aveva predetto l’arrivo in questa data di un guerriero invincibile, chiamato Super Saiyan God. Di una potenza terrificante (egli terrorizza col suo arrivo persino le divinità Kaiohshin), Bills decide di recarsi quindi sulla Terra, dove pensa di trovare questo fantomatico guerriero. A tentare di salvaguardare il pianeta e i suoi abitanti, saranno chiamati in causa nuovamente Goku e company, in uno scontro che stavolta non sembra poter avere lieto fine.

Il ritorno dei guerrieri Z sul grande schermo non poteva che gasare e terrorizzare tutti i fan di vecchia data, sopravvissuti a Dragon Ball Evolution (che??) e appena sbarcati dal viaggio mnemonico del remake in hd della saga. Il timore che il lungo periodo trascorso potesse invecchiare la formula che avevo reso grande il manga, si è agganciato alla paura delle due possibili scelte produttive: il riciclo di una ricetta stantia o il completo stravolgimento di uno dei pilastri del mondo fumettistico nipponico. La scelta è stata fortunatamente una misurata via di mezzo, supervisionata da Toriyama (autore del manga). Agli scontri tipici della serie si affiancano quindi, in questo Dragon Ball Z: La battaglia degli dei, nuove tematiche di più ampio respiro, una nuova concezione del nemico e un tentativo di regolare le tempistiche per ridurre la caciaronità delle battaglie. Tutto potrebbe funzionare, se non fosse che dialoghi e climax emotivo sono costruiti su sketch demenziali che cancellano completamente la tensione. E’ un peccato, perché nei momenti in cui l’azione prende piede si assiste ad un rinnovamento tecnologico (che integra, a tratti positivamente e a tratti meno, la CGI) e ad una costruzione delle lotte estasiante che non lascia mai tirare il fiato.

La fallibilità dei protagonisti, un contesto ampliato che sembra voler sfiorare il metafisico, un clima bizzarro a cavallo tra la demenzialità e

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l’apocalisse,  rendono comunque l’ultima epopea dei guerrieri Z imperdibile per gli amanti dell’opera di Toriyama. Fortemente nostalgico, Dragon Ball Z: La battaglia degli dei è un medicinale da utilizzare per curare gli squarci creati dal passare del tempo, che non mancherà di riportare la mente e gli occhi in un periodo di tempo misterioso, in un’era sconosciuta di cui nessuno ha mai sentito parlare, quando un ragazzino con i capelli strani e la coda viveva solo, senza memoria e con una sfera dalle 4 stelle, in mezzo alla natura.

Dragon Ball Z: La battaglia degli dei è stato proiettato nei cinema solo nel week-end 1\2 febbraio in 300 copie, se volete recuperarlo dovrete sperare o in un bis cinematografico o in home video.

PALLIATIVO ANTI-NOSTALGIA

Elia Andreotti

Regia: Masahiro Hosoda – Cast: Masako Nozawa, Ryo Horikawa, Koychi Yamadera, Masakazu Morita – Nazione: Giappone – Anno: 2013 – Durata: 85′

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