Dopo il grande successo del primo capitolo di Dragon Trainer, Dean DeBlois ha diretto il secondo che sta già sbancando il botteghino statunitense. Dragon Trainer 2 ha avuto la sua premiere internazionale il mese scorso a Cannes e l’anteprima italiana a Taormina, dove solo qualche giorno fa i bambini lo hanno accolto con grande entusiasmo. Sono trascorsi cinque anni da quando Hiccup è riuscito a riportare la pace nel villaggio di Berk e ora tra draghi e Vichinghi domina l’amore. Hiccup non è più il ragazzino in cerca dell’approvazione del padre ma un adolescente un po’ incosciente più consapevole delle proprie capacità e determinato nelle sue scelte. Quando scopre che un cacciatore di draghi è pronto a fargli guerra, Hiccup si mette in viaggio per tentare di fargli cambiare idea ma le cose non andranno proprio nel verso giusto. All’inizio del suo viaggio con l’inseparabile amico drago Sdentato ritroverà l’amore di sua madre e tutti insieme, compresa la sua amatissima Astrid, tenteranno di proteggere la pace.
Dragon Trainer 2 era uno dei film d’animazione più attesi dell’anno e non certo deluso le aspettative. Nonostante l’assenza di Chris Sanders alla regia (è rimasto però tra i produttori), Dean DeBlois fa del suo meglio per accontentare i fan della saga. A livello qualitativo il primo capitolo rimane sicuramente superiore. Basti pensare che Sanders è uno dei migliori registi di film d’animazione in circolazione, autore di grandi successi come Mulan, Lilo & Stitch e, più di recente de I Croods. I suoi film hanno lo spessore e il budget delle grandi produzioni pur mantenendo l’originalità dei film indipendente. Un’assenza non da poco quella di Sanders, che aveva reso Dragon Trainer un piccolo gioiellino costellato di trovate audaci (come la mutilazione del protagonista) e divertenti. Quello di DeBlois ha più le sembianze di un film commissionato senza però deludere dal punto di vista tecnico e narrativo. I personaggi sono comunque caratterizzati da un’allegria contagiosa e non manca la giusta dose di ironia.
La migliore qualità del cartone rimane il superamento delle diffidente tra umani e draghi come allegoria dell’accettazione del diverso tra esseri umani. Sebbene più convenzionale del precedente capitolo, Dragon Trainer 2 mantiene quel ritmo incalzante e quella freschezza che la rendono un’avventura emozionante che non annoia né grandi né piccini. Se il primo capitolo era più incentrato sulla crescita di Hiccup ed il suo rapporto conflittuale con il padre, questa pellicola punta tutto quel coraggio e quell’impeto tipico dei giovani che riesce spesso a portare gli adulti dalla loro parte. La loro rivolta è senz’altro capace di colpire l’immaginazione di tutti, specialmente in questo particolare momento storico. DeBlois dunque non spreca il lavoro di Sanders, che aveva diretto Dragon Trainer con maggiore spregiudicatezza e un pizzico di follia in più. Aveva promesso un coming out di un personaggio gay che alla fine non c’è stato ma gli perdoniamo anche questo. Però non manca un bell’omaggio a Miyazaki nel design dell’armatura del nuovo misterioso personaggio. La rinnovata presenza di Roger Deakins, storico direttore di fotografia dei fratelli Coen, come consulente visivo, costituisce un valore aggiunto. Vale la pena menzionare, inoltre, la bellissima colonna sonora dei Sigur Ros, ideale per sottolineare quel senso di libertà che l’immagine del volo comunica più di ogni altra.
La Dreamworks ha promesso a DeBlois che ci sarebbero stati tre capitoli della saga e questa era la sola condizione alla quale lui avrebbe firmato il contratto. Detto ciò, Dragon Trainer può essere considerato insieme a Frozen e Si alza il vento di Miyazaki (che aspettiamo con ansia a settembre nel nostre sale ma che sarà presentato in anteprima al Giffoni) uno dei film d’animazione più riusciti dell’anno.
Dragon Trainer 2 uscirà nelle sale italiane a partire dal 16 agosto.
di Rosa Maiuccaro per Oggialcinema.net