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Su questo film avevo letto peste e corna un po' da tutte le parti per cui ero stato avvertito abbondantemente su che cosa avrei potuto provare a visione avvenuta.
Ma del resto non potevo rinunciare non tanto per Daniel Craig ( più lo continuo a guardare e più lo ritengo inadatto al ruolo di James Bond , qui sfoggia anche una capigliatura ignominiosa, da denuncia penale) e Rachel Weisz, sempre bella, che la loro porca figura la fanno sempre anche nei film meno riusciti.
Lo dovevo vedere soprattutto perchè in cabina di regia c'era Jim Sheridan, uno che mi ha regalato emozioni forti con alcuni suoi film ( Il campo, Il mio piede sinistro, Nel nome del padre, solo per citare i suoi film che sono infissi ben dentro il mio cuore).
Certo lo script di un carneade come David Loucka ( che dopo questo ha proseguito la sua carriera in modo se possibile peggiore scrivendo la sceneggiatura di House at the end of the street ) non deponeva a suo favore ma alla fine mi sono deciso a premere il tasto play.
Non l'avessi mai fatto: Dream house comincia subito coma la fiera imbandita del deja vu, con la classica casa dall'apparenza un po' spettrale, la solita famigliola da spot pubblicitario e un ambientazione resa candida dalla neve che cade.
Vogliamo poi parlare dello scrittore che si relega in un posto isolato per scrivere il suo libro? non fa pensare proprio a niente, vero?
Vero, non fa pensare nemmeno a Shining .
Tutto ampiamente già visto e tutto prevedibile anche quello che sta per succedere: già il sospetto uno lo ha vedendo uno tra i caratteristi più impiegati di Hollywood, Elias Koteas, impegnato in una scena con una-battuta-una. Impossibile che venga sprecato così. Sicuramente ritorna nel corso del film.( e ritorna...).
Poi il colpo di scena della follia ...un colpo di scena che quasi mi ottura le coronarie: e indovinate chi colpisce questa follia?
Tra l'altro la sequenza in cui si scopre chi è folle, non lo dico ma tanto si indovina subito, Sheridan se la gioca veramente male: non c'è tensione, non si raggiunge nessun climax drammatico che rende la rivelazione qualcosa di unico e sorprendente: nulla di nulla...anzi no un cambio di acconciatura repentino giusto per far notare la differenza....Ma per piacere!
Dream house più che un film brutto , ed è brutto anche se confezionato professionalmente con qualche tocco d'autore sparso qua e là ( tipo l'aspetto della casa che nella percezione di lui è pulito e ordinato mentre dalla casa della vicina la stessa casa pare quasi in abbandono e questo rende il sospetto che ci sia qualcosa che non vada ancora più forte), è un film assolutamente inutile, meno che mediocre, perchè visto, rivisto e stravisto milioni di volte con altri titoli.
E sicuramente ben più appassionanti di questo filmetto da seconda serata estiva nel palinsesto di Italia Uno.
Col rischio che , essendo piuttosto tardi, la palpebra crolli impietosamente....
( VOTO : 4 / 10 )
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