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Come al solito i francesi ci surclassano sul terreno preferito ( oramai pare l'unico) del cinema italiota: la commedia. Sportiva per giunta, quindi guardando anche oltreoceano e non avendo paura di confrontarsi con un genere americano per eccellenza.
Prendono un regista serio come Dahan ( al suo attivo La vie en rose e anche un prossimo biopic su Grace Kelly), un cast all star con tutti personaggi molto noti al pubblico d'oltralpe tra cinema e televisione e imbastiscono una storiella corale fatta giusto per intrattenere, senza alcuna pretesa ma che ottiene facilmente il suo scopo.
La galleria di calciatori sul marciapiede recuperati da Orbera già da sola vale il prezzo del biglietto e non è la cosa migliore del film: c'è lo psicopatico fobico malato di playstation che però si consola con un gioco anni '80 dell'Atari, c'è un portiere con velleità da attaccante che sembra un misto tra Maradona ( per via di un certo vizietto ) e Che Guevara, c'è lo stopper cattivone che spezza gambe agli avversari, c'è l'ex calciatore afflitto da problemi cardiaci (Omar Sy ricalca fisicamente Thuram e anche la sua storia) e c'è l'ex bomber con velleità attoriali ma che è poco più di un guitto incapace di recitare una battuta che è una.
Accanto a loro il vero asso nella manica della pellicola: l'impagabile popolazione locale che fornisce l'ossatura panzuta e sbevazzona alla squadra e che garantisce il giusto contrasto con tutte queste stars metropolitane.
La vicenda è poco più di un pretesto, le gags si affidano più a una comicità fisica che alla bontà della battute ( che in realtà sono abbastanza sporadiche, si punta più al paradosso ) l'impressione è che ognuna delle celebrità convocate per questo progetto pensi più a recitare il proprio spartito che a interagire con gli altri.
Lo schema del film è risaputo: un po' commedia sociale alla Loach, un po' commedia sportiva, un po' farsa che gioca con la crisi economica, un po' gioco di contrasti tra ricconi con la puzza sotto il naso e pescatori bretoni un po' indietro anche dal punto di vista tecnologico ( cosa peraltro sottolineata dal titolo originale Les Seigneurs) .
Il risultato è di quelli dimenticabili ma intrattiene a dovere, si passa un'ora e mezza a pensare di stare a vedere un'enorme cazzata ma si continua a vederla per appurare come va a finre.
Il classico film che sotto sotto piace ma che in pubblico fa figo dire che è una schifezza.
E qui ritorniamo al confronto con la commedia italiota: perchè i francesi riescono a creare un progetto di questo tipo che non naufraga dal punto di vista qualitativo, confezionato più che decentemente mentre da noi analoghi progetti naufragano in una mesta fiera del "bbona la prima", tagliati tecnicamente con l'accetta ?
Il film naturalmente è stato un successo ai botteghini francesi e questo gli ha permesso di varcare i patri confini.
Belli i titoli di coda con figurine dei protagonisti ( anche del cast tecnico e creativo) attaccati su un album.
Che dire? Stupidino ma intrattiene , impossibile parlarne troppo male...
( VOTO : 5,5 / 10 )
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