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Droni: Il Grande Fratello dalla lingua biforcuta

Creato il 14 febbraio 2012 da Tnepd

Anna Moffa
ilupidieinstein.blogspot.com

pinkdroneQualcuno pensa ancora che i "governi" lavorino per il bene dei popoli? Siamo governati dalle corporazioni (quelle vere, non i tassisti, farmacisti…etc..) e la politica si guarda bene dal contrastare i loro interessi.

Un sito di informazione sui droni nel Regno Unito, Drone Wars UK, il 5 Febbraio 2012, ha scritto in un articolo:

Chiunque abbia un interesse anche solo passeggero per i militari scopre ben presto il fenomeno peculiare del ‘linguaggio militare’, in cui una vanga non può mai essere tranquillamente chiamata una vanga.

Bombe e proiettili sono chiamati ‘artiglieria di consumo’, un attacco missilistico o raid di bombardamenti è conosciuto come un ‘evento cinetico’, e nonostante il suo scopo offensivo, l’industria e la sua attività devono sempre essere descritte come ‘difesa’. Il linguaggio militare tende essenzialmente a mantenere una distanza psicologica tra il lavoro di pianificazione reso più accettabile giorno per giorno, la preparazione (e il profitto) dei conflitti armati e la terribile brutale realtà della guerra.
…………….

Questa settimana il Guardian ha rivelato che l’Unmanned Aerial Systems Association, una lobby britannica, sta pianificando un’offensiva di pubbliche relazioni per contrastare l’immagine negativa dei droni . Questo sito web (Drone Wars UK) è stato citato dalla lobby come parte del problema da superare. Essi raccomandano che i droni distribuiti nel Regno Unito "siano decorati con pubblicità umanitarie, e verniciati con colori vivaci per prendere le distanze da quelli utilizzati in zone di guerra." Secondo quanto riferisce il Guardian:

"John Moreland, il segretario generale della UAVSA, ha detto che l’industria si sentiva a disagio con la parola" droni "e voleva trovare una nuova terminologia. "Se sono colorati, e la gente sa perché sono lì, risultano molto più rassicuranti", ha detto.

L’8 Febbraio 2012, la BBC News ha rivelato:

L’UE si affretta a sviluppare una "strategia per i sistemi aerei senza pilota", che vedrebbe l’allentamento delle attuali restrizioni molto severe per l’uso di droni civili in Europa.

Un documento di discussione preparato per un seminario della Commissione europea a Bruxelles questa settimana, prevede il loro utilizzo non solo per monitorare colture e fattorie, ma anche per la cartografia del terreno, trasporto merci, controllo delle frontiere, lotta contro l’immigrazione clandestina e traffico di droga, e l’intervento nei disastri naturali o industriali.

Gli agricoltori in questi giorni devono mantenere i propri terreni in "buone condizioni agronomiche e ambientali" per qualificarsi per le sovvenzioni, così le immagini riveleranno anche se l’agricoltore rispetta le norme in materia di siepi e stagni, dicono, o fasce tampone attorno ai campi seminati.

Migliaia di droni, presto, sorvoleranno i cieli americani, a scopo di controllo e spionaggio. Gli stessi droni voleranno anche nei cieli dell’Europa, in virtù del trattato cieli aperti? Vedremo….come se non ne avessimo viste già abbastanza.

In un articolo del 13 Febbraio 2012 su Global Research, intitolato “Droni orwelliani: L’occhio nel cielo che spia gli americani”, Stephen Lendman spiega esattamente quale funzione avranno, molto presto, questi droni che avranno licenza di controllare, spiare e forse anche uccidere. Ormai, la privacy è diventata una sconosciuta, in nome del profitto:


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