Magazine Psicologia
Nel 2006 Gagnon fu il destinatario del Premio Dr. Benjamin Spock Peacemaker Award e nel 2010 fu molto rappresentato nel documentario in concorso per il premio, dal titolo Pax Americana and the Weaponization of Space. Il suo libro: Come Together Right Now: Organizing Stories from a Fading Empire, fu ripubblicato nel 2008. La sua sintesi in questo disperanto momento dell'esistenza "umana":
DOBBIAMO CREDERE IN NOI STESSI E TORNARE AD ESSERE UMANI.
Brevi estratti dalla intervista radiofomica in inglese, dalle parole di Gagnon:
I DRONI ... sono e sono stati usati in Yemen, Pakistan, Afghanistan, Lybia (adesso) , Somalia, Iraq per uccidere civili.. Israele con l'aiuto degli USA li usa sulla popolazione di Gaza. Ora il fatto che un drone non sia abitato da umani (è un velivolo pilotato a distanza... quasi come fosse un videogioco), non sigifica che può volare da solo. E', infatti, gestito da una tecnologia spaziale; vengono azionati da quella che in gergo viene chiamata la "chair-force" (= la milizia della sedia) perchè basta un joystick (cloche) collegata al computer che sia manovrato da qualcuno che appunto, sta seduto. Una base importante di lancio è il Nevada.
La differenza tra un pilota che sgancia le bombe dal suo aereo e che torna alla base, è che questi non vede con i suoi occhi la distruzione, la morte e il sangue delle persone uccise. Diverso per gli azionatori delle cloche dei droni che invece vedono la morte che i loro "giochini" creano. E per questa ragione adesso risulta che abbiano bisogno di assitenza psicologica.
Ma non sono solo loro ad avere seri guai psichici: anche i "Veterans"(reduci dalle guerre), tra i quali
sta aumentano il suicidio. Altri tra loro uccidono famigliari, o diventano dipendenti da droghe o alcol, o "homeless", senza dimora.
I suicidi tra l'esercito si contano anche tra coloro che non sono ancora sui posti di combattimento, ma sono terrorizzati di esservi spediti o di stare per andarvi, dato che vedono come altri tornano
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Notizia del 15 agosto 2011:
DOPO 8 MISSIONI (DISLOCAMENTI) UN SOLDATO RANGER SI TOGLIE LA VITA
La moglie del soldato dice che i compagni non hanno fatto nulla per aiutarlo prima che si suicidasse, dopo 8 missioni in IRAQ e AFGAHNISTAN.
Ashley, la moglie, dice che il marito Jared, cercò di gestire ed elaborare ciò che aveva visto e fatto nelle sue 8 missioni: "e diceva che non c'è modo che alcun Dio possa perdonarlo e che stava andando all'inferno".
"Non poteva più vivere con questo stato d'animo."
Ashley ha anche detto che il marito voleva uscire dall'esercito. "Voleva sapere come si stava ad essere ancora "normali", ha detto. Il Sergente Hagemann gli aveva ordinato di tornare in Afghanistan questo mese, per la 9a missione. Ma il 28 giugno, Ashley dice che il marito ha preso un fucile e si è sparato alla testa, nella base.
Ma non è la sola famigliare a soffrire di questo:
Mary Corkhill Kirkland perse suo figlio Derrick per suicidio più di un anno fa. La donna dice che i medici al
Madigan Army Hospital lo considerarono a basso rischio di suicidio, nonostante avesse già tentato 3 volte di farlo. Mary dice che l'Esercito sostanzialmente ha ucciso suo figlio. "Mio figlio non voleva morire, voleva aiuto, piangeva in cerca di aiuto," dice.
fonte (con VIDEO) : http://www.komonews.com/news/local/127623973.html
ARTICOLO CORRELATO PER COMPRENDERE UN PO' DI PERCHE' DI QUESTO "NOSTRO" (?) FOLLE MONDO:
SIONISMO ROTHSHILD E NON ANTISEMITISMO: ANALISI E FATTI- D. ICKE, PARTE 1
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