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Dubai: l’El Dorado del Medio Oriente o pura illusione?

Creato il 26 novembre 2014 da Elisa Pasqualetto @LizAu87

dubaiC’è stato un momento, mentre mi trovavo a Dubai, in cui ho sentito il bisogno di starmene con me stessa, mi sono seduta sulla sabbia e mi sono messa ad ascoltare il rumore delle onde del mare, ad ammirare il cielo nero sopra di me e le luci del Burj Al Ararb alla mia sinistra. Mi sono scese le lacrime, mi sono sentita persa, piccola, impotente. Guardavo la mia vita dall’esterno, domandandomi se Dubai potesse rappresentare per me una nuova chance oppure no, se Dubai fosse l’El Dorando del Medio Oriente o l’ennesimo miraggio.

Intorno a me palazzi di ogni tipo e dimensione, sfarzo, tecnologia, modernità che in Italia ci sogniamo, eppure, qualcosa dentro di me mi diceva che non era il posto giusto.

TROVARE LAVORO A DUBAI

Trovare lavoro a Dubai non è difficile, è una città nuova, in espansione, in continuo rinnovamento e sempre alla ricerca di personale disponibile, gli stipendi sono alti e ti permettono di vivere egregiamente, dal momento che, spesso, la casa è inclusa nel contratto di lavoro. Solo per il fatto di essere italiano si ha una marcia in più, i lavori cosĂŹ detti “umili” sono dati in mano agli Indiani, uno scalino più in alto di loro si trovano i Filippini, che lavorano nel campo dell’hospitality per la loro predisposizione al servilismo e alla cortesia.

La parola d’ordine per trovare lavoro è vendersi, il salario lo decidi tu in base alle competenze che dici di avere, in base a ciò che dici di saper fare. L’inglese non è un problema, non viene richiesto a livello madrelingua, si può vivere a Dubai senza sapere nemmeno una parola in arabo. La cosa è semplice: vieni pagato e assunto in base al tuo curriculum, se poi non soddisfi le aspettative sei rimandato a casa, senza “se” né “ma”, è inutile dire di saper organizzare un evento per mille persone se poi non si è nemmeno in grado di ordinare una pizza per dieci.

I GRATTACIELI

Imponenti, stupefacenti, io ne sono rimasta abbagliata appena mi si sono presentati davanti. Indubbiamente sono un colpo d’occhio, vivere al 67esimo piano di una torre a Dubai significa alzarsi ogni mattina con uno spettacolo di colori meravigliosi ed andare a dormire circondato da un miliardo di luci su una superficie che sembra infinita. A Dubai si trova il grattacielo più grande del mondo, il Burj Khalifa, che, con i suoi 828 metri di altezza, sovrasta la città, con estremo orgoglio. Una costruzione che toglie il fiato, soprattutto se vista dal basso.

dubai vista piccola

Tante però sono anche le strutture copiate, giusto per fare qualche esempio, troviamo la copia dell’Empire state Building, delle World Trade Center di New York, del Big Ben inglese e delle Petronas Tower della Malesia. I progetti vengono acquistati, modificati e realizzati, pigrizia o furbizia? Difficile dirlo, io ci vedo solo una gran mancanza di originalità, ma c’è chi la pensa diversamente.

LE REGOLE

Vita agiata ma ad un prezzo: delle regole ferree. Sono del parere che un paese come l’Italia sia fin troppo lasciato allo sbando per certi versi, l’atteggiamento libertino che l’italiano ha è decisamente controproducente, basti guardare a che livelli siamo arrivati. Detto ciò, credo che essere minacciati di passare una notte in prigione per aver attraversato la strada col semaforo rosso, sia un attimino esagerato, insomma, deve pur esserci una via di mezzo tra una pacca sulla spalla italiana ed una gattabuia araba. Sono diverse le cose da sapere prima di mettere piede in un paese arabo, ma questo articolo diventerebbe fin troppo lungo se le elencassi qui.

All’inizio del post mi sono domandata se Dubai fosse l’El Dorado del Medio Oriente o una pura illusione, forse riesce, inspiegabilmente, ad essere entrambe le cose allo stesso tempo. Indubbiamente se si ha intenzione di fare i soldi, Dubai è il posto giusto, la domanda da porsi è: a quale prezzo?


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