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Dubai: un hotel firmato Giorgio.

Da Lilianaadamo

Liliana Adamo da luxuryonline

Classe inimitabile e filosofia feng shui per l’Armani Hotel a Dubai.

Dubai: un hotel firmato Giorgio.
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Dubai: un hotel firmato Giorgio.

Dopo aver condiviso l’inaugurazione del suo hotel con quattrocento invitati, arrivati per il taglio del nastro, la prima notte nell’Armani Suite Dubai, è stata sua.

Trentanovesimo piano, quattrocento metri quadrati, due stanze da letto, palestra, bagno spa, cucina, soggiorno e una vista a tutto tondo sulla metropoli più sorprendente del pianeta e lui, Giorgio Armani, ha chiuso la serata con una battuta: «Ma io non pago».

Eh sì, perché i prezzi di un soggiorno nel nuovo hotel di re Giorgio, dieci piani nella torre più alta del mondo, seguono alla lettera le regole auree della concorrenza: lusso, dimensioni infinite, audacia architettonica, massicce dosi di marketing, in pratica, 1000 dollari per una sistemazione base e 13.000 per una sola notte nella fortunata suite.

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La storia della partnership tra Giorgio Armani Mohamed Al Abbar, presidente dell’Emaar Properties, colosso immobiliare quotato in borsa a Dubai e socio del governo, è di per sé già singolare. Lo stile e l’espressione della neo Las Vegas di stampo saudita sono esattamente l’opposto del concept Armani ma Al Abbar aveva in mente qualcosa di nuovo che si avvicinasse e di molto all’eleganza e al tocco europei.

All’indomani del debutto è con una punta di stupore che The National, il quotidiano locale in lingua inglese, commentava l’evento imprevedibile di un interior design dove «non ci sono specchi, non ci sono quadri alle pareti, tutto ricorda l’essenzialità del feng shui…». E nella lobby manca perfino la reception, insomma, è un autentico Armani: tonalità pulite, ricche solo di chiaroscuri, lunghi corridoi alternati al legno, armadi ricoperti di pelle, soluzioni iper tecnologiche. Tutto ciò che è nell’hotel, dalla scultura presente nella lobby, ispirata alla pienezza delle moschee, fino alle saponette nei bagni, è stato progettato e creato a Milano. E non sembra finire qui, poiché, in cantiere, fervono altri programmi, anche se, per i dieci hotel e resort da aprire al pubblico nei prossimi dieci anni, ci si «muoverà con cautela e con delle verifiche», secondo il magnate saudita.

Dubai: un hotel firmato Giorgio.
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Di sicuro, per Giorgio Armani, prosegue l’attività nei tre impegni più immediati: l’apertura, il prossimo anno, dell’Armani Hotel, a Milano in via Manzoni, le prime ville Armani a Marassi, in Egitto e il resort di Marrakech.

L’Armani Hotel occupa i primi otto piani, più il trentottesimo e il trentanovesimo, nell’edificio più alto del mondo, la torre Burj Khalifa, tributo allo sceicco Khalifa bin Zayed Al Nahayan, presidente degli Emirati Arabi Uniti, intervenuto a suon di miliardi di dollari per salvare Dubai e il suo sistema economico. Un miliardo e mezzo di dollari investiti per l’intera torre compresi l’hotel, la spa, cinque ristoranti, altre strutture contigue e 144 residenze private, vendute, si dice, a 37mila dollari al mq, tutto questo per un Armani “molto esigente”.

Dubai: un hotel firmato Giorgio.
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L’hotel ha tre negozi esclusivi: Armani Galleria, boutique dedicata agli accessori, unico store-space a Dubai con la collezione Privè; Armani Dolci, con biscotti, praline e altre delizie; Armani Fiori che propone ardite combinazioni floreali e oggettistica disegnata da re Giorgio.



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